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BORSA MILANO cedente, pesa ritorno timori virus, giù oil, bene utility, Amplifon

L'edificio della Borsa di Milano

MILANO, 23 marzo (Reuters) - Seduta leggermente negativa a Piazza Affari, che non trova spunti nemmeno in Wall Street, in una giornata dove sono tornati i timori legati alla pandemia, alla luce di nuovi lockdown annunciati in Germania e alle infezioni che non si riducono nonostante la campagna vaccinale in atto. Tutto questo fa temere per la ripresa delle economie piegate dalle restrizioni legate alla pandemia.

Continua a scendere anche il prezzo del Brent con una flessione del 4% a 62 dollari al barile sui timori legati all'andamento della pandemia e della lenta progressione della campagna vaccinale in Europa.

"In realtà da otto sedute gli indici si muovono in uno spazio stretto fra + e -2% e manca qualche elemento scatenante per andare in su o in giù", osserva un trader.

Lo spread del rendimento fra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si muove intorno ai 96 punti base.

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Tra i titoli in evidenza:

Prosegue la lettera sulle banche, con le big Unicredit e Intesa Sanpaolo in flessione dell'1 e dello 0,8% rispettivamente. Poco mosse Bper e Banco Bpm (-0,33%). Creval inchiodata intorno a 12 euro, rispetto al prezzo d'Opa di 10,5 euro che partirà il prossimo 30 marzo e si concluderà, salvo proroghe, il 21 aprile dopo che la Consob ha approvato il prospetto. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, "il prezzo attuale resta ben sopra quello di offerta poiché riteniamo che il mercato si aspetta una revisione al rialzo del prezzo da parte di Credit Agricole Italia".

Raccolta Btf Bank che sale del 2% circa. Il broker Equita ha avviato la copertura con "Buy", sottolineando che la società è "una combinazione di elevato capitale, alta redditività, con eccellente posizionamento competitivo e dividendo attraente".

La rotazione settoriale oggi premia le utility, come Iren in salita del 2,9% e A2A dell'1,7% su cui influisce anche la decisione di Citigroup di aumentare il prezzo obiettivo a 2,1 euro da 2 euro. Bene anche Enel(+1,1%).

Nel settore auto prosegue il buon momento di Ferrari, in crescita anche oggi anche se ben sotto i massimi di avvio con un +0,8%, mentre storna Stellantis (-3,3%) in un contesto del settore auto europeo comunque negativo (-2,5%).

Il tonfo del greggio non lascia scampo al settore oil: Eni cede l'1,4%, fa peggio Saipem con un ribasso del 2,7% penalizzato da Hsbc che ha tagliato la raccomandazione a "Hold" da "Buy" con prezzo obiettivo a 2,6 euro da 2,9 euro precedente.

Giù il lusso, uno dei settori più colpiti dalla pandemia e dalle restrizioni, con Moncler in flessione del 2,7%, Tod's dell'1,4%.

Rimbalzo per Tim (+1,5%) che si trascina dietro anche le risparmio (+1,3%) dopo diverse sedute negative legate alle incertezze sul progetto di rete unica a banda larga.

Denaro anche sul settore legato alla sanità, altro segmento difensivo, con Amplifon che registra un balzo del 5,6%. Diasorin guadagna 1,3%.

Fra i minori forte ribasso per Lu-Ve(-3,7%) dopo che Finami, azionista di maggioranzacon il 50,3%, e G4, con il 17,6%, hanno completato la cessione di azioni pari a circa il 6% del capitale della società a un prezzo di 13,70 euro per azione.

Infine, sull'Aim strappa Neoesperience, sospesa più volte al rialzo, con un balzo di oltre l'11% legato all'annuncio di un sistema per aiutare la diagnosi di infezioni da Covid attraverso l'analisi dei suoni e l'elaborazione di dati audio come i colpi di tosse di un paziente o lo stress durante un dialogo.