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Borsa Milano chiude in calo seduta festiva, male banche, ok Cnh

L'ingresso della borsa di Milano, 10 dicembre 2012. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia in ribasso una seduta condizionata dal clima festivo, che ha ridotto gli scambi e aumentato la volatilità.

L'escalation di tensione tra Russia e Ucraina ha addensato nuvole sui mercati internazionali, inducendo gli investitori a un atteggiamento prudente.

In chiusura, l'indice FTSE Mib ha perso l'1,73%, l'Allshare l'1,63% e il Mid Cap lo 0,85%.

Volumi per un controvalore di circa 2,2 miliardi di euro.

Finanziari pesanti, colpiti dalle prese di beneficio: l'indice delle banche italiane è sceso del 2,49%.

Comparto europeo (-1,69%) zavorrato da Deutsche Bank (-2,11%) sulle indiscrezioni di un possibile un aumento di capitale da 5 miliardi di euro per far fronte agli stress test europei e alle nuove norme sul capitale.

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INTESA SANPAOLO (-2,36%) e UNICREDIT (-2,65%) hanno scandito il passo.

In linea BANCO POPOLARE (-3,92%), UBI (-3,43%), MEDIOBANCA (-1,88%) e POPOLARE EMILIA ROMAGNA (-2,88%).

Fuori dal coro POPOLARE MILANO (+0,22%).

Male gli assicurativi: UNIPOLSAI -2,39% e GENERALI -1,37%.

Meglio il risparmio gestito: AZIMUT -1,06% e MEDIOLANUM -0,23%. Fuori dal paniere principale, ANIMA -1,05% e BANCA GENERALI -0,8%.

Venduta TELECOM ITALIA (-2,87%), nonostante Deutsche Bank abbia alzato il target price a 1 euro, confermando buy.

Ribassi anche nei settori legati ai consumi: YOOX -3,83%, AUTOGRILL -3,5% e WORLD DUTY FREE -1,71%.

MEDIASET (+0,32%) sopra la parità: secondo un trader, il Biscione beneficia delle indiscrezioni di stampa su trattative per l'ingresso di Al Jazeera e Canal Plus nel capitale di Mediaset Premium. La società di Cologno Monzese, ieri sera, ha precisato di non aver concluso alcuna operazione riguardante lo sviluppo delle attività nella pay tv del gruppo a livello internazionale.

Bene SAIPEM (+0,62%), già premiata ieri dopo i risultati del primo trimestre, in linea con le attese, e la conferma dei target.

Nel settore energetico hanno tenuto anche PRYSMIAN (+0,7%), TENARIS (invariata), ENEL GREEN POWER (-0,49%) e SNAM (-0,61%). ENI (-1,71%), invece, prosegue il trend negativo del periodo.

Altra seduta con il turbo per CNH INDUSTRIAL (+2,11%), che, secondo l'interpretazione degli operatori, continua a beneficiare dell'outlook fornito ieri da Caterpillar.

Cnh Industrial a parte, automotive in lettera: il paniere europeo è arretrato dell'1,94%. A Milano, FIAT -2,92%. Meglio EXOR (-0,58%). PIRELLI (-1,64%) sostanzialmente in linea con il settore.

Tra le mid cap, pesante BREMBO (-3,06%).

STMICROELECTRONICS (+0,22%) sostenuta dai risultati dei tecnologici Usa.

ANSALDO STS (+1,06%) mossa dalle indiscrezioni provenienti dalla Francia sulla trattativa tra General Electric e Alstom: secondo un trader, se il colosso Usa si focalizzasse sulla sola divisione energetica del gruppo francese potrebbe tornare a volgere lo sguardo al settore ferroviario italiano.

Peraltro, la controllante di Sts, FINMECCANICA (-2,63%), non ha affatto beneficiato delle voci che rimbalzano dalla Francia.

COBRA al galoppo (+4,39%) dopo le indiscrezioni stampa su un'offerta da parte si Palamon Capital Partners. L'azionista di riferimento INTEK, destinatario della proposta di acquisto, ha guadagnato il 5,33%.

Tra le small cap, spunti per SEAT (+5,88%), SCREEN SERVICE (+4,93%), PREMUDA (+2,48%), CHL (+1,9%), e GEFRAN (+2,18%).