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Borsa Milano chiude male, giù banche, Prysmian e Saipem, Mediaset sotto recesso

MILANO, 17 settembre (Reuters) - Piazza Affari chiude la seduta in deciso calo, fra le peggiori in Europa, penalizzata soprattutto dai ribassi dei bancari che hanno un peso importante sul listino milanese. A livello più generale, i mercati si sono mossi cauti dopo l'attacco di un drone a impianti sauditi, che ha dimezzato la produzione di greggio del Paese.

"Milano è venduta con i ribassi che colpiscono in particolare banche e settore energetico", osserva un trader.

Bancari in ribasso, dopo gli acquisti dei giorni scorsi sulla manovra della Bce. Pesanti Finecobank (-4,14%), Banco Bpm (-3,94%), Bper Banca(-3,26%), Unicredit(-3,34%) e Intesa Sp (-0,86%).

Prysmian lascia sul terreno il 3,81% dopo il taglio delle stime di Corning sui cavi in fibra ottica. Un trader segnala anche un movimento di correzione per un titolo che ieri ha chiuso positivo nonostante l'attacco all'impianto saudita. La società ha confermato a Reuters la guidance per il 2019.

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Saipem perde il 4,59%. Un broker cita il downgrade di Exane che ha portato la raccomandazione sul titolo a "Neutral".

Più in generale correggono i petroliferi con il prezzo del greggio in deciso ribasso rispetto al balzo di ieri. Eni -1,13%. Lo stoox settoriale europeo oil and gas perde lo 0,7% circa.

Atlantia in rialzo dell'1,57% dopo due giorni in caduta sui timori che la revoca della concessione diventi una prospettiva concreta dopo l'inchiesta della magistratura. Oggi attese le dimissioni dell'AD Giovanni Castellucci.

Mediaset chiude a 2,73 euro (-1,58%) sotto il prezzo di recesso di 2,77 euro, per la prima volta dall'approvazione dell'assemblea dell'operazione Media for Europe lo scorso 4 settembre. Fanno peggio le azioni della controllata spagnola che terminano a 6,01 euro dal recesso di 6,54 euro. Chi non intende partecipare al riassetto ha tempo fino a sabato per chiedere il recesso dei titoli Mediaset e altre due settimane per Mediaset Espana. Secondo indiscrezioni di stampa Vivendi sta preparando nuove mosse legali contro la costituzione della holding olandese del gruppo italiano, primo passo per la nascita di un polo europeo. "L'operazione al momento appare incerta e quindi c'è chi preferisce vendere il titolo in questa fase. Più problematica è la situazione della controllata spagnola perché è più lontana dal prezzo di recesso", osserva un broker.

Cnh Industrial -2,2% dopo la chiusura stabile di ieri sulla notizia che il fondo Elliott avrebbe acquistato una quota intorno al 3%. La possibilità del fondo di controllare la governance della società è molto limitata considerato che Exor detiene il 42% dei diritti di voto.

(Giancarlo Navach)

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

(Reporting by Stefano Rebaudo)