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Borsa Milano chiude negativa con pochi scambi, giù banche, debole Eni, bene Falck

MILANO, 20 gennaio (Reuters) - Complice la chiusura di Wall Street per la festività del Martin Luther King Day, Piazza Affari termina in calo una seduta senza grandi spunti e, soprattutto, priva di direzionalità.

A tenere banco il tema del conflitto in Libia e l'annuncio del blocco dei campi petroliferi deciso dal comandante Khalifa Haftar che ha fatto rimbalzare il prezzo del petrolio.

"I volumi bassi a seguito della festività negli Stati Uniti hanno caratterizzato la seduta odierna. Oggi si è andati maggiormente verso la scoperta di titoli più piccoli", osserva un broker.

Il focus odierno è in particolare sui titoli legati alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

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I bancari correggono il rialzo delle ultime due sedute. Tiene Banca Generali(+0,33%), ben intonata anche la scorsa settimana dopo la diffusione di dati di raccolta superiori alle attese. Giù le big Unicredit(-1,75%) e Intesa Sanpaolo(-0,77%). Bper Banca arretra dello 0,6%.

Atlantia positiva (+0,97%), in assenza di novità sul tema della concessione autostradale. Il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio ha ribadito che deve essere revocata.

Eni cede lo 0,24% incurante della parziale riduzione della produzione di petrolio nel giacimento libico di El Feel, gestito in jv con la libica National Oil Corporation. Equita rileva che "le strutture bloccate riguardano la produzione di greggio onshore mentre quelle offshore e di gas sarebbero ancora in produzione". "Al momento riteniamo che il blocco produttivo abbia risvolti negativi ma temporanei per Eni. Solitamente i blocchi produttivi hanno breve durata e date le risoluzioni del summit di Berlino riteniamo che anche questa volta possano durare pochi giorni. L'impatto sulle stime 2020 dovrebbe essere quindi di modesta entità, intorno all'1% dell'Eps".

Meglio le oil servicer, come Saipem +0,64%, piatta Maire Tecnimont.

Le attese per lo sviluppo del "green deal" europeo mette le ali al settore delle utilities: ENEL balza dello 0,85% dopo che Ubs ha alzato il prezzo obiettivo a 8,25 da 7,5 euro. Bene Falck Renew (+4,54%), dopo le dichiarazioni dell'AD, Toni Volpe, secondo cui "il prossimo piano industriale mostrerà una accelerazione della crescita nell'eolico, solare e sullo stoccaggio di energia". ERG cresce del 2,9%.

Cedente Telecom Italia (-0,2%), in assenza di novità sul tema rete unica. Poco mossa anche FCA

Infine, fra i minori nuovo strappo al rialzo per Mondo TV (+14%).