Borsa Milano chiude positiva con banche, Tim e Stm, giù lusso e industriali
MILANO, 13 febbraio (Reuters) - Grazie alle ricoperture soprattutto sulle banche Piazza Affari attenua il calo e chiude la seduta odierna in territorio positivo, in controtendenza rispetto alle altre borse europee. I mercati continuano a temere la diffusione del coronavirus e il suo impatto sull'economia dopo i nuovi dati preoccupanti che arrivano dalla Cina.
"Sui mercati ci sono movimenti non sempre comprensibili, comunque le banche e Telecom hanno fatto la differenza", spiega un trader.
Chiude forte Telecom Italia (TIM) (+3,65%) sulle speranze di M&A relative alla rete e dopo che le azioni della controllata Tim Participacoes sono salite del 17% ieri.. Inoltre, il fondo di private equity Kkr potrebbe partecipare all'acquisizione di Open Fiber per creare l'operatore di rete nazionale, mossa in grado di liberare valore, secondo gli analisti.
Svetta anche STM (+2,69%) con il titolo che ha toccato un nuovo massimo a 29,39 euro, tornando sui livelli di luglio 2002. Dall'inizio dell'anno il seminconduttore franco-italiano ha già guadagnato il 22,4%. "Gli investitori comprano Stm con un occhio a quello che accade oltreceano nel comparto Usa", osserva un trader.
Banche tornano in positivo. Ubi balza anche oggi registrando un +1,86% sempre sulla scia dei risultati e in attesa della presentazione del nuovo piano industriale la prossima settimana. Corre anche Banco Bpm (+1,7%). Aiutano anche le aspettative sul fronte M&A, dopo le dichiarazioni che il patto Ubi valuterà opzioni in questa direzione.
Decisamente più lente le big Unicredit e Intesa SP rispettivamente in calo dello 0,67% e in rialzo dello 0,10%. Sempre sugli scudi Popolare di Sondri (+2,6%). In tre sedute il titolo è salito di oltre il 15% dopo che lunedì scorsO l'avvocato generale della corte Ue ha dato parere favorevole alla riforma del 2015 che impone la trasformazione delle popolari in società per azioni e Sondrio è l'unica fra le quotate ad avere conservato lo statuto cooperativo.
La società di pagamenti digitali Nexi svetta con un balzo del 4,5% all'indomani dei risultati del quarto trimestre definiti solidi e in linea con le attese e il consensus.
Penalizzati i petroliferi sulle attese di domanda debole sul greggio: Eni -0,85%, Saipem -1,59%.
Il coronavirus torna a colpire in modo indiscriminato il lusso, dopo il tentativo di rimbalzo di ieri: Moncler cede -1,68% e Salvatore Ferragamo l'1,5%; sotto pressione il comparto degli industriali, con Fiat Chrysler in flessione dell'1,2% e e Pirelli a -2,15%.
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(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)