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Borsa Milano debole, calano banche e Prysmian, recupera Atlantia, Mediaset sotto recesso

Sede della Borsa di Milano, Italia.

MILANO, 17 settembre (Reuters) - Gli indici di Piazza Affari sono poco mossi in territorio negativo, con nuove vendite sulle banche, in un mercato cauto dopo l'attacco di un drone a impianti sauditi, che ha dimezzato la produzione di greggio del Paese.

Bancari in ribasso, dopo gli acquisti dei giorni scorsi sulla manovra della Bce. L'indice di settore ha segnato un rialzo del 20% circa da metà agosto sulle attese per una mossa espansionistica da parte della banca centrale europea e in questi giorni corregge, anche in seguito all'attacco sul territorio saudita. In calo del 2-2,5% Banco Bpm, Bper Banca, Ubi Banca, Finecobank.

Prysmian in netto ribasso dopo il taglio delle stime di Corning sui cavi in fibra ottica. Un trader segnala anche un movimento di correzione per un titolo che ieri ha chiuso positivo nonostante l'attacco all'impianto saudita.

Atlantia in rialzo dopo due giorni in caduta sui timori che la revoca della concessione diventi una prospettiva concreta dopo l'inchiesta della magistratura. Oggi attese le dimissioni dell'Ad Giovanni Castellucci. Equita rileva che da una parte l'uscita dell'Ad sarebbe positiva, perché potrebbe migliorare il rapporto con il governo; dall'altra peserebbe perché l'Ad è apprezzato dal mercato e ha in mano i principali dossier del gruppo, incluse Abertis e Alitalia.

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Petroliferi in leggero rialzo con il prezzo del greggio che corregge, ma rimane su livelli elevati. Eni +0,6%, ma perde terreno Saipem che potrebbe risentire negativamente di tensioni geopolitiche nell'area.

Mediaset sotto il prezzo di recesso d 2,77 euro, dopo le indiscrezioni di stampa secondo le quali Vivendi sta preparando nuove mosse legali contro la costituzione della holding olandese del gruppo italiano, primo passo per la nascita di un polo europeo.

Cnh Industrial -1,2% dopo la chiusura stabile di ieri sulla notizia che il fondo Elliott avrebbe acquistato una quota intorno al 3%. La possibilità del fondo di controllare la governance della società è molto limitata considerato che Exor detiene il 42% dei diritti di voto.

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(Reporting by Stefano Rebaudo)