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Borsa, Milano debole su aumento spread, miste banche

Borsa, Milano debole su aumento spread, miste banche

Milano, 11 feb. (LaPresse) - La Borsa di Milano chiude in ribasso la prima seduta della settimana, condizionata dal ritorno dello spread sopra quota 300 punti base. L'indice Ftse Mib termina la seduta in calo dello 0,61% a 16.529,87 punti e il Ftse All-Share arretra dello 0,59% a 17.464,62 punti. Il differenziale tra Btp e Bund a 10 anni si posiziona in chiusura a 301 punti. L'aumento della pressione sul debito pubblico italiano fa aumentare l'attesa per le prime aste del Tesoro di febbraio in programma domani. Con lo spread in rialzo chiude misto il comparto bancario. Salgono Mediobanca (+2,63% a 5,27 euro), Popolare di Milano (+4,34% a 0,5415 euro), Bper (+2,49% a 6,17 euro) e Banco Popolare (+0,71% a 1,41 euro). Cadono invece Intesa Sanpaolo (-1,5% a 1,378 euro), Unicredit (-1% a 4,34 euro) e Ubi Banca (-0,99% a 3,6 euro). Ancora riflettori su Banca Monte dei Paschi, che chiude in rialzo dello 0,58% a 0,2446 punti. La Fondazione Mps ha smentito nel modo più assoluto di aver pensato di spostare la sede da Siena. Con i mercati cinese e giapponese chiusi per festività e in attesa del discorso di domani del presidente Usa, Barack Obama, sullo stato dell'unione, terminano la seduta caute le principali Borse europee. L'indice Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,21% a 6.277,06 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un incremento dello 0,03% a 3.650,58 punti, mentre il Dax di Francoforte perde lo 0,24% a 7.633,74 punti. A Madrid l'indice Ibex cede l'1,18% a 8.078,6 punti. Ansaldo Sts chiude debole, con un calo dello 0,66% a 7,525 euro. A mercati chiusi la controllata di Finemccanica (+0,04% a 4,762 euro) ha alzato il velo su un utile 2012 a 76 milioni di euro, in leggero rialzo rispetto all'esercizio precedente. Le autorità algerine hanno fatto sapere in una nota che stanno indagando sul caso di presunta corruzione che coinvolge la statale Sonatrach, insieme con Saipem (-2% a 21,04 euro) ed Eni (-0,69% a 17,31 euro). Il gruppo del Cane a sei zampe si già è dichiarato estraneo alla vicenda. Enel (+0,14% a 2,952 euro) ha firmato ad Amsterdam una linea di credito rotativa dell'importo di circa 9,4 miliardi di euro caratterizzata da una durata di 5 anni, che andrà a sostituire la linea di credito rotativa da complessivi 10 miliardi di euro, ad oggi totalmente inutilizzata e la cui disponibilità scadrà nel mese di aprile 2015, a decorrere dalla data di scadenza di quest'ultima. Tra gli altri titoli in rosso Fiat (-1,82%), Mediaset (-0,74%), Telecom Italia (-3,54%), mentre salgono Terna (+0,38%), A2A (+3,49%) ed Exor (+0,64%).