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Borsa Milano, indici verso chiusura ottava in netto calo, giù banche e Saipem

Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano

MILANO (Reuters) - Piazza Affari si avvia a chiudere in deciso calo una settimana partita molto negativa lunedì scorso. Sui mercati prevale l'avversione al rischio per i timori per le mosse di politica monetaria della Fed e per le tensioni geopolitiche in Ucraina.

Andamento contrastato a Wall Street con il Dow Jones in deciso ritracciamento, mentre sale il Nasdaq sulla scia della trimestrale forte di Apple.

Sull sfondo, in tema di politica locale, rimangono le incertezze sull'elezione del Quirinale giunta al quinto scrutinio, con ancora un nulla di fatto sulla scelta del prossimo presidente della Repubblica.

"Non sembra che al momento tra gli investitori nell'azionario non ci sia questo grande interesse sul presidente della Repubblica, anche se ovviamente si guarda agli avvenimenti e il mercato preferirebbe una situazione di status quo, senza grossi sconvolgimenti sugli equilibri di governo", sottolinea un trader.

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Intorno alle 16,15 il FTSE Mib è in calo dell'1,5% circa. Volumi superiori ai 2 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Tra i bancari, in correzione in tutta Europa, Unicredit perde lo 0,4% in netto recupero dai nel giorno dei conti. L'istituto guidato da Andrea Orcel ha battuto la guidance con i risultati del 2021 e ha conferma l'impegno a una remunerazione "significativa" degli azionisti con la proposta di distribuzione di 3,75 miliardi tra dividendi e buyback.

"I risultati del quarto trimestre sono complessivamente superiori alle attese, principalmente per maggiori ricavi e minori costi operativi", commenta Equita in una nota. Secondo i trader, nonostante i buoni risultati, il titolo segue l'andamento di tutto il mercato.

Nel settore si comportano peggio Bper a -3,3%, Banco Bpm a -2,45% e Intesa Sanpaolo -0,9%.

Giù anche il settore auto con Stellantis in calo del 3% e Cnh del 3,4%, cosi come il petrolifero dove Saipem cede oltre il 4.1%

Sul listino tengono alcuni difensivi come Hera (+0,95%) all'indomani del piano industriale. Secondo Equita il piano è in linea con le attese sull'Ebitda, anche se raggiunto con maggiori investimenti e debito, mentre il dividendo per azione è leggermente superiore alle aspettative.

Al contrario, sempre sul settore delle utility, A2A perde il 2,t% nel giorno del piano industriale al 2030 che ha visto migliorare tutti i target finanziari.

Nel lusso Ferragamo scivola del 4,5% dopo avere riportato, ieri a mercato chiuso, risultati sui ricavi 2021 in linea con il consensus.

Infine, volatile Safilo con il titolo che si è mosso in netto rialzo nella prima parte della seduta dopo il dato sulle vendite nette nel 2021 sopra le attese, per poi passare in negativo nel pomeriggio a -2,45%.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Andrea Mandalà)