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Borsa Milano limita calo grazie ad energetici, male lusso su yuan

Un trader al lavoro a Milano. REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - Piazza Affari procede in moderato calo, facendo un po' meglio delle altre borse europee, maggiormente penalizzate dalla decisione della Cina di svalutare lo yuan.

Scarso l'impatto del raggiungimento di un accordo definitivo fra Grecia e creditori internazionali.

Un temporaneo peggioramento dei mercati si è registrato dopo la pubblicazione dell'indice Zew di luglio, che ha deluso le attese.

A sostenere il listino milanese sono soprattutto gli energetici.

I volumi sottili, tipici del periodo attorno a Ferragosto, sottolineano gli operatori, accentuano i movimenti erratici, ma, al contempo, l'assenza di parecchi investitori invita alla prudenza e a mettersi alla finestra.

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Attorno alle ore 12, l'indice FTSE Mib perde lo 0,4% circa, l'AllShare lo 0,4% circa e il Mid Cap lo 0,2% circa.

Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 cede l'1% circa.

Volumi per un controvalore di circa 940 milioni di euro.

I futures sugli indici di Wall Street fanno pensare a un avvio di seduta in ribasso.

Obbligazionario Usa in rialzo: il benchmark decennale guadagna 17/32 e rende il 2,17%.

La svalutazione dello yuan colpisce soprattutto il lusso: segno meno per FERRAGAMO, MONCLER, TOD'S e YOOX. Secondo un report di Exane Bnp Paribas, l'esposizione delle società europee del lusso alla Cina va da un minimo del 2% (Luxottica) a un massimo del 15% (Tod's).

Tra le società esportatrici in rosso LUXOTTICA e CAMPARI.

In sofferenza anche l'automotive: il settore in Europa lascia sul terreno il 3,7% circa. Limitano i danni, ma sono comunque negativi, FCA, CNH INDUSTRIAL e PIRELLI. Pesante BREMBO.

FINMECCANICA risente di un downgrade da parte di Goldman Sachs.

Banche poco mosse: il paniere arretra dello 0,2% circa, con INTESA SANPAOLO che fa poco meglio di UNICREDIT.

In controtendenza MONTEPASCHI. Fuori dal paniere principale spiccano le performance di CARIGE e BANCA SISTEMA.

Complessivamente reggono gli energetici: in denaro TENARIS, SAIPEM ed ENEL GREEN POWER; ENI in linea con la borsa; piatte ENEL e A2A. Prosegue la corsa di SARAS.

Spunti per DIASORIN, spinta da un upgrade di Morgan Stanley, e AMPLIFON.

Tra le small cap, ZUCCHI beneficia delle indiscrezioni di stampa sulla cessione della controllata Mascioni.

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