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Borsa Milano chiude in calo con Europa, venduti gli energetici

Un trader a lavoro. REUTERS/Lucas Jackson

MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude negativa sui timori per la Cina, le attese per l'aumento dei tassi negli Usa e il ribasso del petrolio.

Lo Yuan ha toccato i minimi da 4 anni e mezzo, alimentando timori di ulteriore rallentamento in Cina.

I prezzi del greggio hanno segnato i minimi da sette anni per le preoccupazioni legate all'eccesso di offerta.

A questo si aggiungono le attese per il primo aumento dei tassi Usa da parte della Fed dal 2006, che potrebbe essere deciso la prossima settimana.

Il FTSEMib chiude in ribasso dell'1,8%, l'Allshare l'1,75%. Volumi a 2,6 miliardi circa.

L'indice europeo FTSEurofirst 300 perde l'1,99%.

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Banche deboli, con UNICREDIT e INTESA SANPAOLO che lasciano sul terreno poco più dell'1%, contro uno Stoxx europeo che perde oltre il 2%. Questo nonostante il sell-off di obbligazioni bancarie subordinate da parte del retail. Per salvare Banca Marche, Carife, CariChieti e Banca Etruria il governo ha varato un decreto che evita il coinvolgimento degli obbligazionisti senior, ma azzera il valore dei bond junior.

Perdono più del 3% MPS, sotto pressione da diverse sedute, e POP EMILIA.

Con il Brent sui minimi da sette anni, calano di oltre il 2% ENI, ENEL, SAIPEM mentre il settore europeo cede oltre il 3%.

Nuove vendite sul lusso con FERRAGAMO in calo di oltre il 3%.