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Borsa Milano chiude in forte calo, pesano Cina, paesi emergenti, Grecia

Un trader al lavoro. REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude in calo la terza seduta consecutiva in un contesto di mercato nervoso per un mix di fattori.

Mentre proseguono infatti le continue turbolenze delle borse cinesi, tornano i timori sui mercati emergenti e le pressioni sulle valute di Russia, Kazakhstan e Turchia.

L'incertezza sui tempi dell'aumento dei tassi di interesse negli Usa e l'elezioni anticipate in Grecia offrono ulteriori spunti di correzione sui mercati.

"E' un movimento che non viene tanto dai mercati occidentali ma quanto dalla Cina, dagli emerging market e dai movimenti delle valute di questi mercati", sostiene un'operatrice.

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Sul forex il tenge, la valuta Kazaka, è crollata dopo la decisione della banca centrale di lasciar fluttuare liberamente la propria valuta, mossa legata ai nuovi cali del petrolio su cui si basa l'economia del paese.

La lira turca ha toccato un nuovo minimo storico, risentendo anche della fase d'instabilità politica del Paese..

"Tutto questo non è favorevole all'euro che si rafforza. Se nella prima parte dell'anno abbiamo approfittato di un euro debole, nella seconda scontiamo un suo rafforzamento", aggiunge l'operatrice.

Un altro trader sottolinea invece l'impatto sulla caduta degli indici europei sulla notizia delle elezioni anticipate in Grecia che dovrebbero tenersi il 20 settembre.

L'indice FTSE Mib chiude in calo del 2,6% scendendo sotto quota 22.500 per la prima volta dal 9 luglio. Milano è la peggiore piazza europea dopo Atene che perde il 3,5%.

L'AllShare lascia sul terreno il 2,56% fronte di un calo dell'1,9% del benchmark europeo FTSEurofirst 300. Vendite in particoalare sulla borsa di Francoforte che ha perso il 2,34%.

Volumi a Milano per un controvalore di circa 3,1 miliardi di euro.

Sul listino milanese ribassi diffusi in tutti i settori. In forte calo BUZZI UNICEM (-3,8%) colpita dal crollo del rublo e dalle preoccupazioni per l'economia russa che ha fatto scattare i realizzi dopo i recenti massimi raggiunti dal titolo.

Continuano i realizzi anche su PRYSMIAN (-4,6%) dopo i massimi storici raggiunti lo scorso 11 agosto. Lettera anche su MEDIOLANUM(-4,7%) e FINMECCANICA (-4,12%)

La situazione cinese continua a penalizzare il lusso: MONCLER perde il 4%, YOOX il 3,8%, FERRAGAMO oltre il 3%.

I petroliferi limitano i cali grazie al rimbalzo dei prezzi del petrolio. Scattano invece forti realizzi su SARAS (-7,6%) dopo i forti rialzi del titolo legati alla crescita dei margini di raffinazione.

Cedono anche i bancari che risentono dell'allargamento dello spread ai massimi da fine luglio sulle nuove elezioni in Grecia. INTESA SANPAOLO, tra le più penalizzate, perde il 3,6%.

Reggono i titoli su cui si attendono le Opa, ovvero ANSALDO STS (-0,5%), WORLD DUTY FREE (+0,2%) e PIRELLI (-0,2%). Fuori dal paniere principale, ITALCEMENTI flette dello 0,2%.

Il calo della lira turca pesa su ASTALDI (-4,6%) presente anche in Russia.

SORIN balza di oltre il 6% dopo che il tribunale di Milano ha respinto il ricorso dell'avvocatura di stato contro la fusione con Cyberonics. L'operazione potrà duqnuer proseguire e portare alla nascita di LivaNova.

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