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Borsa Milano negativa, cancella rialzo annuo su tensioni Medio Oriente, male banche, balza Eni

La facciata principale dell'edificio che ospita la Borsa di Milano

MILANO, 6 gennaio (Reuters) - Forte vendite a Piazza Affari nella seduta dell'Epifania, penalizzata dalle tensioni in Medio Oriente dopo l'uccisione in un raid Usa a Baghdad del generale iraniano Qassem Soleimani. Schizzano al rialzo le quotazioni del greggio con i flussi che si stanno dirigendo verso i titoli petroliferi a svantaggio di banche e ciclici.

E l'indice FTSE Mib dei principali 40 titoli italiani scende sotto il livello di chiusura del 2019, annullando i rialzi delle primi sedute dell'anno. Quella odierna è comunque una seduta senza grandi volumi perché le banche sono chiuse per la festività dell'Epifania. Al momento gli scambi sono vicini ai 900 milioni di euro.

"A fine anno gli investitori erano molto pesati su alcuni settori e quindi si prende beneficio, come sulle banche e sull'high tech, mentre si punta sui petroliferi rimasti indietro", osserva un broker.

Atlantia cede l'1,6% in balia delle tensioni con il governo sull'ìpotesi di revoca delle concessioni autostradali. Moody's ha ridotto ulteriormente il rating del gruppo a 'Ba2' da 'Ba1' dopo averlo portato sotto la soglia 'investment grade' un mese fa. Scivola a junk anche il rating di Autostrade, tagliato a 'Ba1' da 'Baa3', mentre il premier Giuseppe Conte ha detto, in merito al crollo del ponte Morandi a Genova, che sono state commesse "negligenze gravi e imperdonabili".

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Seduta decisamente negativa per i titoli bancari anche oggi, venduti in tutta Europa con lo stoxx settoriale in flessione dell'1,6%: Banco Bpm perde il 3,9%, Ubi Banca il 2,4% e Mps il 2,7%. Fra le big pesanti Unicredit che arretra del 3,65% e Intesa del 2,36%.

Forti realizzi anche su Azimut in flessione del 3,35%. Il titolo della società di asset management è stato il più comprato nel 2019 con un balzo del 123%.

Per lo stesso motivo forti vendite anche su Stm in calo del 3,74%, a fronte di un balzo del titolo nel 2019 di oltre il 96%.

Giù anche Fca (-2,42%).

Il balzo del prezzo del petrolio, con il Brent che sfiora i 70 dollari al barile, avvantaggia Eni che cresce dell'1,46%. Le tensioni geopolitiche nell'area mediorientale penalizzano, invece, gli oil servicer, come Saipem (-0,88%) e Tenaris (-0,15%). A livello europeo il settore oil and gas sale dello 0,9%.

Fra i minori Lazio sale dello 0,5% dopo la vittoria fuori casa ieri a Brescia, mentre Roma cede il 2,9% a seguito della sconfitta con il Torino in casa.

Infine, prese di beneficio su Mondo Tv (-7,1%) e Banca Profilo (-4%) saliti molto di recente.

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