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Borsa Milano in netto calo, scivolano le banche, giù anche Tim, crolla la Juve

Milan stock exchange building is seen in downtown Milan

MILANO (Reuters) - Seduta decisamente negativa a Piazza Affari, penalizzata dal calo dei bancari in Europa e Usa legati al crollo di First Republic, arrivata a perdere oltre il 29% a Wall Street dopo l'annuncio che i depositi nel primo trimestre sono crollati di 100 miliardi.

Ad appesantire ulteriormente il clima sul comparto del credito le notizie arrivate stamani sul fronte europeo relative al dimezzamento degli utili di Ubs, i cui conti hanno risentito di maggiori accantonamenti per fronteggiare alcune vecchie controversie legali negli Usa sui mutui a rischio, mentre l'istituto guidato da Sergio Ermotti si prepara al difficile compito di assorbire l'ex rivale Credit Suisse.

Oltre al tema banche, a dominare la seduta è l'attesa per i risultati trimestrali di alcuni colossi tech Usa come Microsoft e il proprietario di Google, Alphabet, previsti dopo la chiusura dei mercati Usa, oltre alle prossime mosse delle banche centrali, la prossima settimana.

Intorno alle 16,40 il FTSE Mib cede l'1,15% sui minimi di seduta. Scambi molto sottili (1 miliardo di euro circa) a causa della scarsa presenza di investitori per la festività del 25 aprile.

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Ed è proprio questa assenza di compratori sul lato domestico che, secondo un trader, sta enfatizzando i movimenti sui titoli che risentono solo di venditori esteri.

Tra i titoli in evidenza:

Pesante il settore bancario in calo del 2,2%. Tra le più penalizzate, in una giornata di vendite diffuse su tutto il comparto, UNICREDIT e BANCO BPM che perdono entrambe il 2,7%. INTESA SANPAOLO lascia sul terreno l'1,9% mentre MPS fa -1,6%.

La lettera sui finanziari coinvolge anche il risparmio gestito con FINECO, MEDIOLANUM e AZIMUT in discesa tra 1,8% e 1%.

L'aumento dell'avversione al rischio non risparmia neanche altri settori, tra cui l'automotive che vede IVECO in calo dell'1,4% e PIRELLI dell'1,7%.

Non si arresta la discesa di TELECOM ITALIA (-3%), alla sua quinta seduta negativa consecutiva, ai minimi da fine gennaio a causa delle incertezze sulla cessione della rete.

Pesante la JUVE in flessione del 6,6%, peggiore titolo del listino. Nelle ultime tre sedute ha lasciato sul terreno il 14%. Un trader evidenzia come su questo titolo non ci siano investitori istituzionali e quindi si muova in modo speculativo legato ai risultati sul campo e alle indiscrezioni sulla possibile esclusione dalle coppe europee.

In controtendenza ENEL che avanza dello 0,7%, mentre in vista del voto sul nuovo Cda l'azionista di maggioranza, il Tesoro, sta rassicurando gli investitori sul ruolo di primo piano che il gruppo continuerà a svolgere nel settore delle energie rinnovabili, accelerando al contempo la cessione di asset e mantenendo la politica sui dividendi, secondo quando riportato da due fonti.

(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)