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Borsa Milano in netto calo, su minimi seduta, giù banche, oil, male Tim, Webuild

L'ingresso principale della Borsa di Milano

MILANO, 19 luglio (Reuters) - Piazza Affari si muove in netto calo, sui minimi di seduta, penalizzata dalla chiusura negativa delle borse asiatiche, con l'incremento dei casi di coronavirus a livello globale che spaventa i mercati.

Preoccupa anche il balzo dell'inflazione negli Stati Uniti, mentre scendono i prezzi del petrolio sui timori di un eccesso di forniture dopo l'accordo nel fine settime nell'ambito dell'0pec+ per un incremento della produzione in un periodo in cui la domanda è ancora debole.

"La partenza non è stata dei migliori. Pesano i casi di coronavirus e gli impatti sull'economia", osserva un trader.

L'indice delle blue chip Ftse Mib arretra del 2,2%, tornando sui livelli del 13 maggio scorso. In rosso anche gli altri principali mercati azionari europei.

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Tra i titoli in evidenza:

Pesanti le banche, particolarmente colpite dalla lettera. Le big Unicredit e Intesa cedono rispettivamente il 2,5% e l'1,7%, fa peggio Bper in flessione del 3,2%, penalizzato da Kepler Cheuvreux che ha tagliato il prezzo obiettivo a 1,9 euro da 2,1 euro precedente.

Giù anche il comparto oil a causa del calo del prezzo del Brent a 72 dollari al barile. Eni perde il 2,1% nonostante la decisione di Morgan Stanley di alzare il prezzo obiettivo a 13,3 euro da 12,3 euro precedente.

In netto calo anche Tim (-2,8%), scivolata ai minimi da fine febbraio scorso dopo che la società ha rivisto al ribasso le stime di Ebitda per il 2021 a "low to mid single digit decrease" da "stable to low single digit growth" a seguito dell'accordo con Dazn per la distribuzione del campionato di serie A. Secondo il broker banca Akros "vediamo questo annuncio negativo come lo può essere un profit warning".

In netta flessione Webuild in calo del 4,3%, fra i peggiori del listino insieme a Maire Tecnimont Tecnimont in calo del 4%.

Giù anche l'automotive con Pirelli e Stellantis in ribasso del 2,6% e dell'1,7%.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)