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Borsa Milano parte incerta, deboli Tim, giù Atlantia, bene Diasorin

Un uomo fermo davanti all'ingresso della Borsa di Milano

MILANO, 18 settembre (Reuters) - Avvio debole a Piazza Affari che risente ancora degli effetti derivanti dalla riunione del Fomc Usa, conclusa con la conferma dell'attuale costo del denaro e l'impegno a non ritoccare i tassi al rialzo prima del 2023, decisioni verso cui il mercato ha espresso un po' di delusione.

Tuttavia la negatività sembra in via di esaurimento dopo che nella notte i mercati asiatici hanno chiuso in deciso rialzo e l'andamento dei futures Usa fa presagire un avvio in denaro anche a Wall Street.

"Oggi c'è da aspettarsi un po' di volatilità sui mercati e un aumento dei volumi a causa sia delle scadenze tecniche a livello di opzioni sia per il ribilanciamento dell'eurostoxx", osserva un trader.

Sul fronte delle materie prime il prezzo del petrolio si mantiene sopra i 41 dollari al barile, dopo che l'Opec e gli alleati hanno detto che il gruppo adotterà azioni nei confronti dei membri che non si conformano ai tagli alla produzione.

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Stabile lo spread del rendimento fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi a 140 punti base.

Prosegue il flusso in vendita Telecom Italia. Il titolo cede lo 0,9% che si aggiunge al ribasso di ieri sulle indiscrezioni di stampa secondo cui l'Antitrust Ue potrebbe opporsi al progetto di creare una rete unica della banda larga controllata da Tim, anche se il ministero dell'Economia non si aspetta alcun veto. Un trader sottolinea che "Tim paga anche oggi ancora questa incertezza anche se non sembra che ci sia più una forte pressione in vendita".

Sempre deboli le banche. Le big Intesa Sanpaolo e Unicredit sono in calo fra 0,5% e 1%. Mediobanca in calo dello 0,4%.

Giù Atlantia in flessione del 2% in assenza di novità sul fronte delle trattative, in salita, fra la famiglia Benetton e Cdp per il riassetto di Aspi.

Spunti su Enel (+0,3%) dopo la flessione di ieri. Il fondo Macquarie ha presentato un'offerta vincolante per l'acquisto del 50% del capitale di Open Fiber posseduto dal gruppo elettrico. L'offerta prevede il riconoscimento di un corrispettivo pari a circa 2,65 miliardi di euro. Sul titolo Barclays ha alzato il prezzo obiettivo a 9,10 euro da 8,90 euro precedente.

Ben raccolta Diasorin (+2,9%). La società di diagnostica di Saluggia si avvantaggia delle attese per l'utilizzo dei test rapidi per lo screening del Covid e della campagna di vaccinazione antinfluenzale.

Infine, denaro su Giglio, sospesa al rialzo con un balzo dell'8,7%, Unieuro (+6,7%) e DeLonghi (+7%).

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(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)