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Borsa Milano chiude in rialzo dello 0,51%, bene Ubi, sprofonda Trevi

MILANO (Reuters) - MILANO, 2 ottobre (Reuters) - Piazza Affari chiude in lieve rialzo, sostenuta ancora una volta dai finanziari, in linea con gli altri mercati europei, che non sembrano risentire troppo dell'esito del referendum sull'indipendenza catalana di ieri e dopo le violenze della polizia spagnola per cercare di impedire l'accesso alle urne.

L'indice FTSE Mib ha chiuso in rialzo dello 0,51%, l'AllShare dello 0,54%, il MidCap dello 0,82%, mentre lo Star l'1,21%. Volumi per un controvalore di circa 2,28 miliardi di euro.

Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 avanza dello 0,41%. Londra, Parigi e Francoforte sono in linea, mentre l'Ibex spagnolo perde l'1,41%. Gli indici di Wall Street hanno aperto la prima ottava del quarto trimestre su livelli record, con gli investitori che scommettono sulla riforma fiscale di Donald Trump.

Tra le peggiori del listino principale TELECOM ITALIA, che chiude in calo dell'1,83%. Sul titolo pesa l'incertezza sulle decisioni del governo relative al golden power e alla contestazione della mancata notifica del controllo da parte di Vivendi.

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Bene UBI BANCA, promossa da SocGen a 'buy' da 'hold', che sale del 4,33%, facendo molto meglio dell'indice europeo, in calo dello 0,39%. Il paniere italiano ha chiuso invece a +0,21%.

BANCO BPM perde lo 0,97% dopo che in un'intervista l'AD Giuseppe Castagna ha fatto il punto sul piano di cessione di npl e sulla chiusura delle filiali. [nL8N1MD0KI]

Tonica BPER BANCA (+1,78%): oggi Socgen ha avviato la copertura con rating 'buy' e prezzo obiettivo a 6 euro. Chiude a -0,07% INTESA SANPAOLO, di cui Rbc ha ridotto il rating a 'sector perform' da 'outperform' con target price a 3,10 euro da 3,30.

Bene tra gli altri STMICROELECTRONICS, SALVATORE FERRAGAMO e FERRARI.

Segno positivo anche per FIAT CHRYSLER che chiude a +0,86%: oggi l'AD Sergio Marchionne ha detto che il progetto che potrebbe vedere lo scorporo e la quotazione in borsa della controllata Magneti Marelli farà parte del piano al 2022.

Profondo rosso invece per TREVI, che chiude in calo di oltre il 17% dopo i conti semestrali negativi e peggiori delle attese. Oggi un manager ha detto che la società è vicina alla firma dello standstill con le banche, in modo da passare poi alla fase della ristrutturazione del debito.

Male anche GEDI, in ribasso del 5,6% sulla scia della chiusura di un contenzioso fiscale attraverso il pagamento di 175,3 milioni. Una sim italiana ha tagliato il target price a 0,80 da 0,95 euro. Anche Esn Banca Akros ha ridotto l'obiettivo di prezzo a 0,80 da 1 euro.

Debutto col botto per GIMA TT, in rialzo del 22% a 15,30 euro, contro un prezzo di collocamento di 12,5 euro, al massimo della forchetta indicativa di prezzo.

Tra le small cap, BIANCAMANO sale del 39,44% sulla scia del via libera di banche e società di leasing alla ristrutturazione del debito.

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