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Borsa Milano pesante e su minimi da settembre 2013, banche a picco

Un trader al lavoro. REUTERS/Stefan Wermuth

MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia in ribasso una seduta che conferma l'andamento da inizio anno e riporta gli indici sui livelli di quasi un anno e mezzo fa, in un contesto di volatilità elevatissima e nervosismo palpabile.

Gli operatori non trovano spiegazioni all'ondata di vendite che da settimane sta sgretolando le mura di Palazzo Mezzanotte, salvo fare riferimento a generici "timori di hard landing della Cina".

Un trader sottolinea che "il mercato non segue più i fondamentali". Un altro dealer vede come possibile motivazione "le vendite dei fondi sovrani mediorentali", conseguenza della caduta dei prezzi del greggio. La marcia indietro di alcuni grossi investitori, poi, secondo l'interpretazione di diversi operatori, avrebbe fatto scattare gli automatismi di trading che accentuano i movimenti del mercato e scatenato un panico diffuso e irrazionale.

In chiusura, l'indice FTSE Mib ha perso il 2,85%, recuperando nel finale dopo essere scivolata sui minimi dal 10 settembre 2013: dall'1 ottobre di quell'anno la borsa si era sempre mantenuta sopra quota 17.500 punti, livello che oggi ha ceduto e, di schianto, l'indice è precipitato sotto quota 17.200 punti (17.141,42 punti il minimo intraday, 17.412,04 punti la chiusura).

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L'AllShare ha ceduto il 2,82% e il MidCap il 2,34%. Volumi per un controvalore di circa 3,3 miliardi di euro. Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 ha lasciato sul terreno l'1,61%.

Banche ancora protagoniste in negativo: il paniere ha chiuso in calo del 5,71%, con INTESA SANPAOLO (-5,25%) e UNICREDIT (-5,93%) a braccetto. Popolari tartassate per l'ennesimo giorno: BANCO POPOLARE -10,02%, UBI BANCA -8,99%, POPOLARE MILANO -5,71% e POPOLARE EMILIA ROMAGNA -8,28%.

MONTEPASCHI in profondo rosso non fa quasi più notizia: -6,67%.

In lettera anche MEDIOBANCA (-4,54%) e, fuori dal paniere principale, CARIGE (-7,27%), BANCA SISTEMA (-6,6%), CREDITO VALTELLINESE (-5,41%), BANCA INTERMOBILIARE (-6,52%) e BANCA POPOLARE DI SONDRIO (-4,31%).

Restando ai finanziari, male il risparmio gestito: BANCA MEDIOLANUM -2,7%, AZIMUT -3,32%, ANIMA -6,21%, POSTE ITALIANE -3,08% e, fuori dal paniere principale, BANCA GENERALI -7,98% e FINECOBANK -4,59%.

Assicurazioni deboli, ma meno vendute rispetto alle banche: GENERALI -2,45%, UGF -4,94% e UNIPOLSAI -3,03%.

Non si arresta la caduta di FIAT CHRYSLER (-4,01%), cominciata dopo la pubblicazione dei risultati. In scia CNH INDUSTRIAL (-3,17%) ed EXOR (-2,5%). In picchiata ieri, FERRARI regge: -0,15%.

L'attesa dell'avvio di colloqui fra Russia e Opec per il taglio della produzione ha sostenuto i petroliferi, che non hanno risentito dei dati sulle scorte Usa: ENI -0,4% e TENARIS +0,34%.

SAIPEM (-2,71%) sempre alle prese con il turbinìo delll'aumento di capitale; diritti a picco: -49,45%.

Per il resto, pesanti YOOX NET-A-PORTER (-8,29%), BUZZI UNICEM (-5,01%) e STMICROELECTRONICS (-3,1%).

Segno più per SALVATORE FERRAGAMO (+1,38%) e TOD'S (+0,76%).

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