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Borsa Milano piatta, strappano Creval e Bpm su risiko banche, giù Saipem

Un dettaglio della sede della Borsa di Milano

Indici poco mossi a Piazza Affari in una seduta piuttosto movimentata a livello di singoli titoli. I mercati sono comunque condizionati dall'andamento di Wall Street, partita moderatamente negativa dopo il forte ribasso registrato ieri soprattutto sul Nasdaq.

La giornata era partita decisamente male per l'azionario milanese, a causa di un grosso ordine in vendita su alcune blue chip petrolifere che ha inizialmente affossato il listino.

A livello internazionale la situazione sui mercati resta comunque incerta dopo che esponenti della Fed hanno evidenziato come l'economia Usa si trovi "in un buco profondo" per domanda e occupazione e hanno auspicato nuove misure di stimolo per fare fronte agli effetti della pandemia. I contagi da coronavirus, inoltre, anche in Europa continuano a salire e aumentano i timori sulle ripercussioni a livello economico alla luce di possibili nuove restrizioni.

Il differenziale del rendimento fra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si allarga leggermente a 133 punti base.

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Sul fronte delle materie prime il Brent è stabile poco sopra 41 dollari al barile.

Guardando ai singoli titoli, in gran spolvero i bancari sulle nuove indiscrezioni di possibili operazioni di consolidamento nel settore, che vedono al centro Unicredit, in rialzo dell'1,9%, Banco Bpm (+5,7%), Bper (+4,3%), Creval. Dopo i rumour dei giorni scorsi secondo cui il Tesoro avrebbe nuovamente sollecitato UniCredit a un matrimonio con Mps (+0,15%) oggi nuove indiscrezioni stampa hanno parlato di un'intensificazione del dialogo tra l'istituto guidato da Jean Pierre Mustier e Banco Bpm, cui è seguita una smentita da parte di un portavoce del Banco. A queste sono poi seguite altre indiscrezioni, riportate da Bloomberg, secondo Banco Bpm e Creval potrebbero finire nel mirino di Credit Agricole.

Per il broker Equita, "l'ipotesi di aggregazione fra Unicredit e Banco Bpm avrebbe un forte razionale industriale in quanto rafforzerebbe in modo significativo il posizionamento competitivo di Unicredito in Italia sia in termini assoluti che relativo specialmente al Nord". E anche un altro primario broker italiano ritiene maggiormente fattibile un'operazione UniCredit-Bpm, piuttosto che con Mps.

Nel settore oil soffrono Saipem e Tenaris, entrate in asta di volatilità nei primi scambi con un calo di oltre il 6%. I due titoli cedono rispettivamente il 3,3% e l'1,3%. Secondo un trader, "fra le 9 e le 9,02 c'è stato un basket in vendita sul settore oil italiano da parte di qualche grosso investitore". Debole anche Eni, che arretra dello 0,8%.

Volatile Atlantia (+0,99%), arrivata a salire anche di oltre il 4% durante la seduta subito dopo la decisione del Cda straordinario dell'avvio di un processo 'dual track' per la dismissione della quota in Autostrade per l'Italia, che prevede la vendita dell'intera quota dell'88% del capitale tramite asta competitiva o la scissione parziale e proporzionale con conferimento del capitale sociale di Aspi in una newco da quotare in borsa.

Resta pesante Autogrill in flessione del 2,8% dopo i dati dei primi 8 mesi che hanno mostrato un calo dei ricavi del 56% per l'impatto negativo del Covid-19 sul settore dei viaggi, contrazione sostanzialmente in linea con le attese di mercato.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)