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Borsa Milano in calo su incertezza Grecia, male finanza, ok energia

La sede di Borsa Italiana a Milano, in una foto del marzo 2013. REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia in ribasso un'altra seduta monopolizzata dalla questione greca.

Dopo il rally di ieri, conseguenza della disponibilità espressa da Atene sulla maggior parte delle condizioni per il salvataggio chieste dai creditori internazionali, gli investitori ora guardano all'esito del referendum, voluto dal governo guidato da Alexis Tsipras, sui contenuti del compromesso.

Secondo gli operatori, l'attesa per il referendum greco e la chiusura di Wall Street di domani per via della festività del 4 luglio hanno indotto alla cautela, scoraggiando prese di posizione forti.

Un peggioramento si è registrato dopo la pubblicazione dei dati sulla creazione di posti di lavoro negli Usa a giugno, che hanno deluso le attese.

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In chiusura, l'indice FTSE Mib ha perso l'1,43%, l'AllShare l'1,39% e il Mid Cap l'1,17%.

Volumi per un controvalore di circa 2,6 miliardi di euro.

Il carattere difensivo del settore e la penalizzazione subìta recentemente hanno spinto il denaro verso gli energetici in genere. Contrastati i petroliferi: ENI -1%, SAIPEM +2,37%, TENARIS -0,33% e MAIRE TECNIMONT +1,39%.

Tengono meglio del mercato le utilities e le società legate alle rinnovabili: ENEL -0,39%, TERNA -0,05%, SNAM +1,44% ed ENEL GREEN POWER invariata. Prese di beneficio, però, su A2A (-2,44%).

Premiate ieri dall'ottimismo sulla situazione greca, le banche sono state colpite dai realizzi: il paniere è sceso del 2,22%, con INTESA SANPAOLO (-2,57%) e UNICREDIT (-1,93%) a braccetto.

Per il resto, vendite generalizzate: MONTEPASCHI -2,94%, POPOLARE MILANO -2,68%, UBI BANCA -2,72%, BANCO POPOLARE -2,44%, POPOLARE EMILIA ROMAGNA -1,58% e MEDIOBANCA -1,99%.

Fuori dal paniere principale, pesanti CARIGE (-3,18%) e CREDITO EMILANO (-2,22%).

Ottimo debutto per BANCA SISTEMA: +4,27%.

Male anche gli assicurativi (UNIPOLSAI -3,42% e GENERALI -1,57%); meglio il risparmio gestito: AZIMUT -0,38% e MEDIOLANUM -0,33%.

Soffrono le società legate al lusso e ai consumi: MONCLER -3,5%, FERRAGAMO -2,43%, AUTOGRILL -3,03% e CAMPARI -1,58%.

In lettera FINMECCANICA (-3,01%), TELECOM ITALIA (-1,63%) e FCA (-2,26%).

Tra le small cap, I GRANDI VIAGGI sotto pressione (-9,09%) alla vigilia della chiusura dell'aumento di capitale.