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Borsa Milano positiva ma senza slancio, bene Telecom, scende UniCredit

Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano

MILANO (Reuters) - Piazza Affari giunge a fine mattina con un moderato rialzo, in recupero come il resto d'Europa dalla pesante seduta di ieri. Ma le preoccupazioni per l'impatto economico delle misure anti-Covid in Cina, del previsto incremento dei tassi e del prolungarsi del conflitto in Ucraina limitano i guadagni.

"Milano rimbalza in scia alla buona chiusura di Wall Street ieri, ma i timori sulla crescita dell'economia globale restano intatti", dice un trader.

I futures sugli indici di Wall Street segnano al momento un lieve ribasso, a dimostrazione che non si registra una sostanziale inversione di tendenza nell'umore degli investitori.

Intorno alle 12,25 l'indice FTSE Mib sale di 0,6% dopo una partenza intorno a +1%. Volumi modesti intorno ai 700 milioni di euro.

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Tra i titoli in evidenza:

Si rafforza Telecom Italia (+2,6%) nel corso della mattina. Il titolo beneficia dell'acquisizione degli asset 'mobile' di Oi in Brasile, per la quale ieri il gruppo ha previsto ampie sinergie, come sottolinea in una nota Banca Akros.

Miste le banche dopo le vendite di ieri; le principali risentono degli aggiustamenti di target price da parte di Ubs con BPER a +1,1%, BANCO BPM +0,5%, mentre INTESA SANPAOLO e UNICREDIT cedono rispettivamente 0,4% e 1,6%. Per UniCredit Ubs ha tagliato drasticamente il target price a 14,10 da 20,50 euro, per Intesa lo ha rivisto a 2,7 da 3,15 euro. Ha invece alzato i target di Banco Bpm a 4,10 da 3,80 euro e di Bper a 2,80 da 2,65.

Barclays indica oggi in una nota Intesa e Banco Bpm come gli istituti italiani meglio posizionati nel bilanciamento tra benefici derivanti da un aumento dei tassi e rischi relativi alla qualità degli asset.

Prosegue il movimento di recupero di MPS che avanza di circa 2% dopo un picco in mattinata sopra +3%.

Spunti al rialzo su Campari (+2,5%) e Interpump.

Resta vivace BUZZI in linea con il settore del cemento in Europa. Equita si aspetta per il gruppo italiano una forte crescita dei ricavi nel primo trimestre, in agenda il 12 maggio.

La nuova discesa del greggio dopo la seduta pesante di ieri condiziona il settore energia, con ENI piatta dopo un buon avvio.

Prova a rimbalzare il lusso con Moncler e Ferragamo intorno a +1%.

Sale di 1,5% Leonardo che ha annunciato la cessione della partecipazione nella jv Aac e ha confermato la guidance sul debito.

Sottotono il settore automotive, con Iveco -0,8% in attesa della trimestrale. In controtendenza Ferrari vicina a +2%. Secondo Giorgio Barbieri, senior partner di Deloitte, la guerra potrebbe prolungare la crisi del mercato auto alla luce della forte dipendenza dell'industria europea da alluminio, palladio e neon provenienti da Russia e Ucraina. Questo potrebbe incidere sulla transizione verso l'elettrico, mettendo a rischio l'obiettivo della Commissione europea di arrivare a 30 milioni di veicoli a zero-emissioni in circolazione entro il 2030.

(Claudia Cristoferi, editing Gianluca Semeraro)