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Borsa Milano chiude in calo, giù Luxottica, balzano Banco Popolare e Pop Milano

Operatori a lavoro. REUTERS/Brendan McDermid

MILANO (Reuters) - Piazza Affari ha chiuso in calo di quasi l'1%, in un mercato ancora una volta preoccupato dai segnali di rallentamento dell'economia cinese e dal nuovo tonfo dei prezzi del greggio.

Il settore manifatturiero cinese a gennaio ha infatti registrato una contrazione al ritmo più marcato da quasi tre anni e mezzo.

Anche nella zona euro la crescita dell'attività manifatturiera è rallentata a gennaio.

Nel pomeriggio, inoltre, i prezzi del greggio hanno ampliato le perdite, risentendo oltre che dei timori per la Cina anche dal venire meno, a seguito delle indiscrezioni di un giornale saudita, delle speranze di una riunione d'emergenza dell'Opec.

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Il Brent cede circa il 3,5%, il contratto Usa il 4,7%.

L'indice FTSE Mib ha chiuso in calo dello 0,92% a 18.485,95 punti, dopo avere chiuso il mese di gennaio con un saldo negativo del 13,2%. Il FTSE All Share ha ceduto lo 0,74%. Volumi per 2,4 miliardi di euro circa. Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 segna -0,36%.

** LUXOTTICA ha lasciato sul terreno il 5,73% dopo l'annuncio a sorpresa, venerdì sera, dell'uscita del co-AD Adil Khan ad appena un anno dalla sua nomina. Si tratta del terzo riassetto dei vertici in 18 mesi.

** I bancari, partiti positivi, sono progressivamente passati sotto la parità, con l'eccezione di BPM (+1,2% la chiusura definitiva) e BANCO POPOLARE (+5,99%), spinte dall'attesa per la fusione.

** MPS è stato il peggior titolo tra i bancari del listino principale. Secondo alcuni analisti, per la banca senese l'unica alternativa realizzabile in tema di M&A è UBI (+0,7%) anche se il deal è tutt'altro che agevole.

** POSTE ITALIANE ha perso il 2,7% nonostante la smentita alle indiscrezioni stampa di un interesse ad un'integrazione con Mps.

** Tonica CNH INDUSTRIIAL (+2,96%) sulla scia dei risultati del quarto trimestre migliori delle attese, nonostante la guidance sul 2016 sia giudicata debole da almeno due broker.

** TELECOM ITALIA ha ceduto il 2,79%. Un broker cita un articolo del FT firmato dalla responsabile di Ofcom, l'autorità che regola il mercato inglese delle comunicazioni, secondo cui una fusione tra Tre e O2 non sarebbe auspicabile. Una eventuale bocciatura del deal sarebbe un cattiva notizia per il settore delle telecom, secondo il broker, aumentando l'incertezza sull'operazione Wind e '3'.

** Tra i petroliferi ENI ha perso l'1,05%

** SAIPEM, ancora sotto aumento, è salita dello 0,26%. Peggio i diritti che sono scesi del 4,48%.

** Pesante SAFILO (-12,14%) che paga i dati sulle vendite 2015, annunciati a sorpresa venerdì a mercati chiusi, sotto le attese portando alcuni broker a tagliare le stime e target sul titolo.

** IMMSI ha guadagnato il 13,36% dopo aver annunciato che dal mese di febbraio per la controllata Intermarine diventeranno efficaci i contratti relativi a ordini acquisiti negli esercizi precedenti, per un controvalore complessivo di 150 milioni, ma condizionatamente sospesi in attesa delle necessarie autorizzazioni.