Borsa Milano chiude debole, banche miste, bene Tim, Mondadori e Trevi
MILANO (Reuters) - Lieve battuta d'arresto per Piazza Affari dopo che in mattinata l'indice aveva toccato i nuovi massimi dall'estate del 2015, in un contesto comunque di conferma del buon momento per i mercati azionari globali.
"L'indice è a ridosso di una resistenza molto importante a 24.000 punti e quindi una pausa non preoccupa", osserva un trader.
L'indice FTSE Mib chiude in calo dello 0,22% a 23.836 punti e l'AllShare cede lo 0,17%. Volumi pari a 2,7 miliardi di euro. Il paniere paneuropeo STOXX 600 guadagna lo 0,09%.
Deboli i bancari in sintonia con l'andamento dello Stoxx settoriale europeo, mentre il focus del mercato è sempre concentrato sulle sofferenze. Tra i singoli titoli positiva BPER (+1%) mentre UBI sale sul finale dello 0,5% dopo i commenti positivi degli analisti alle indiscrezioni stampa relative ad un'accelerazione della strategie di riduzione dello stock di Npl con una possibile cessione in vista.
Giù anche i big UNICREDIT (-0,73%) e INTESA SP, piatto. Ancora pesenti vendite su CREVAL che cede il 4,6%.
YNAP sostanzialmente stabile (-0,16%) poco sotto il prezzo dell'Opa annunciata ieri dall'azionista Richemont a 38 euro per azione finalizzata al delisting della società.
Ancora vendite su FERRAGAMO che cede il 2,12% su prese di profitto dopo i rialzi di ieri in scia all'Opa di Ynap.
FCA perde lo 0,6% dopo avere toccato il nuovo record storico a 20,2 euro nel durante, mentre Kepler Cheuvreux ha alzato il target price a 22 da 17,50 euro principalmente sulla base dei benefici attesi dalla riforma fiscale Usa e delle ipotesi leggermente migliori sull'accordo Nafta.
Ben raccolta BUZZI (1,44%) particolarmente esposta in Usa, dovrebbe beneficiare dalla riforma fiscale targata Trump.
Bene TELECOM ITALIA (+1,23%) già al centro di acquisti ieri in un mercato che torna a guardare a possibili scenari di consolidamento europeo anche se "al momento pensiamo che il titolo non incorpori nessuna attesa speculativa", commenta Equita Sim.
Per quanto riguarda gli investimenti per i diritti del calcio gli analisti giudicano positivamente l'approccio cauto e opportunistico degli operatori interessati, tra cui Tim e MEDIASET (-0,49%) che hanno presentato offerte inferiori ai minimi.
Fra i minori, svettano MONDADORI in crescita dell'8,52%, che prosegue il trend positivo iniziato ieri. Strappa TREVI che balza del 19,84% su voci di un rafforzamento patrimoniale.