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Borsa Milano in rialzo dopo vittoria Biden, bene banche, Stm e rinnovabili

L'edificio della Borsa di Milano nel centro di Milano

MILANO, 9 novembre (Reuters) -

Mercati europei euforici sulla scia della vittoria di Joe Biden alle presidenziali Usa, che alimenta le speranze di migliori relazioni commerciali tra Washington e l'Europa, con Piazza Affari che torna sui livelli di fine agosto.

Le attese di maggiori stimoli monetari e minori riforme di tipo regolatorio sotto la nuova presidenza Biden stanno sostenendo l'appetito al rischio da parte degli investitori.

La vittoria del candidato democratico è già stata ampiamente prezzata dai mercati, che sin dalla scorsa settimana si sono mossi con la prospettiva di una presidenza Biden e di un Senato Usa controllato dai repubblicani.

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"I mercati stanno apprezzando il fatto che la temuta fase di incertezza post elettorale sembra verrà evitata e il Senato che resta a maggioranza repubblicana è visto come lo scenario migliore. Va detto che c'è un enorme liquidità in giro che trova sbocco nelle borse. Prova ne è il fatto che il tema della pandemia del Covid che non molla la presa e i suoi effetti sull'economie globali al momento sono stati messi da parte", osserva un trader.

In forte rialzo i futures sugli indici americani che indicano un avvio sostenuto a Wall Street, in particolare per il Nasdaq.

In netto rialzo anche il prezzo del petrolio, con il Brent che si riporta sopra i 40 dollari la barile, lasciandosi alle spalle i timori legati alla tiepida domanda della materia prima a seguito della crisi economica indotta dalla pandemia da coronavirus.

Forti le banche con le big Intesa Sanpaolo e Unicredit in rialzo rispettivamente del 2,4% e del 3,5%. Svetta Bper con un rialzo che sfiora il 5%.

Le attese sul Nasdaq fanno balzare Stm che sale del 3,2%. Secondo un primario broker italiano, il semicondiuttore franco-italiano si avvantaggia anche dell'esito delle presidenziali Usa per le attese di minori tensioni commerciali con la Cina e focus sulle tecnologie a favore della transizione energetica. Per le stesse ragioni salgono anche Enel (+1,9%), Erg (+1,9%), Falck Renew (+2%) e Alerion (+6,3%).

Leonardo rimbalza del 5% dopo il tonfo di venerdì, quando è scivolato ai minimi da fine 2013 dopo i risultati del terzo trimestre, migliori delle attese su ordini, ricavi e margini ma con free cash flow inferiore alle previsioni a causa dell'aumento del working capital. Per restare nel comparto industriale, balza del 2,4% FCA e dell'1% Cnh.

In recupero il settore oil con Saipem in crescita del 3,4% circa ed Eni dell'1,9%.

Fra i minori sempre in asta di volatilità il titolo di As Roma con un balzo del 24,8% a 0,18 euro, dopo che non è andata in porto l'Opa con obiettivo delisting da parte del magnate Usa Dan Friedkin al prezzo di 0,11 euro, più basso dei corsi espressi dalle azioni nelle sedute in cui era in corso l'offerta e quindi poco attraente.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)