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Borsa Milano in forte calo trascinata da bancari, UniCredit perde oltre 5%

MILANO (Reuters) - Avvio di settimana nero per Piazza Affari che chiude in netto ribasso trascinata dai bancari in vista dell'aumento di capitale di UniCredit e in un mercato che riprende a interrogarsi sulle problematiche del settore, in primis quello degli Npl e sulle soluzioni.

Dopo le considerazioni del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco sabato all'Assiom Forex sui crediti problematici, a riportatare l'attenzione degli investitori sul settore bancario sono le parole di Danièle Nouy.

Il numero uno della sorveglianza Bce in una intervista a la Repubblica oggi ha spiegato che per le banche italiane resta molto da fare e che negli ultimi tre anni sono stati fatti "scarsi progressi" sul fronte dei deteriorati.

"Il settore bancario italiano ha sottoperformato in modo deciso quello europeo. Pesano le vendite su UniCredit in vista dell'aumento ma anche le parole dell'esponente della Bce sugli Npl della banche italiane", spiega un trader.

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Un altro trader collega le vendite sulle banche all'allargamento dello spread dei Btp che, sulla Germania, tocca nuovi massimi a quota 19O anche per l'incertezza politica in Italia.

L'indice FTSE Mib termina in calo del 2,95% registrando la peggiore seduta da inizio novembre scorso che porta il saldo da inizio anno in terreno negativo. L'Allshare perde il 2,74%. Volumi a 2,7 miliardi circa.

L'indice europeo FTSEurofirst cala dell'1,13%.

L'indice delle banche italiane cede il 3,87% circa, da -1,7% del settore in Europa.

UNICREDIT perde il 5,45% con volumi ben sopra la media, in attesa dei dettagli dell'aumento di capitale da 13 miliardi mentre alcuni analisti mettono in evidenza l'accelearazione delle tempistiche, visto che l'operazione potrebbe partire già il 6 febbraio.

Entro il 28 febbraio la Bce ha chiesto a UniCredit, così come ad altre banche, di presentare una strategia sui crediti deteriorati, supportata da un piano operativo per affrontare il tema.

Tra gli altri bancari pesante anche UBI (-6,8%) secondo un trader vittima "di realizzi ma soprattutto trascinato dall'intero settore". BPER perde il 4,8% e BANCO BPM quasi il 4%.

GENERALI perde il 3,2% circa. In assenza di novità ufficiali il mercato guarda con cautela alle indicazioni positive dagli articoli di stampa sulla fattibilità dell'acquisizione da parte di INTESA SANPAOLO (-3,1%).

ENI, in recupero dai forti cali delle prime battute chiude in ribasso del 2,57%, leggermente peggio dello Stoxx di settore. Giovedì un tribunale della Nigeria ha ordinato la temporanea confisca degli asset e il trasferimento delle operazioni della licenza petrolifera per il blocco Opl 245 di proprietà, fra gli altri, di Eni.

Peggio la controllata SAIPEM in calo del 6,7%, in compagnia, nel comparto, di TENARIS a -5%.

LUXOTTICA limita il ribasso all'1,6% in attesa dei conti mentre oggi ha annunciato un accordo per rilevare il 100% di Oticas Carol, una delle principali catene brasiliane di ottica in franchising, per un valore di 110 milioni di euro.

Poco mossa STM dopo il balzo di venerdì sui risultati, che hanno portato a revisioni in positivo dei giudizi delle banche di investimento.