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Borsa Milano ritraccia su realizzi, pesante Acea, male anche Diasorin, Buzzi

Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano

MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue debole in una seduta in cui prevalgonole prese di beneficio in un mercato che è in rally da inizio anno.

A pesare sui listini i dati di ieri su 'job openings' e occupati del settore privato (Adp) negli Usa che si sono mostrati superiori alle attese, prestando ulteriormente il fianco all'inasprimento monetario della Fed. A ciò si aggiunge l'intervento alla Camera di Jerome Powell che non si è discostato dai toni 'hawkish' tenuti il giorno prima in Senato.

Tuttavia la negatività sui mercati si è in parte attenuata nel pomeriggio con l'avvio positivo di Wall Street in attesa del dato chiave di domani sul tasso di disoccupazione che potrebbe determinare il percorso della politica monetaria della Fed.

Intorno alle 16,25 l'indice FTSE Mib arretra dello 0,60%. Volumi intorno a 1,5 miliardi di euro.

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Tra i titoli in evidenza:

Venduti i petroliferi, a seguito del calo del prezzo del greggio per il terzo giorno consecutivo, con in testa SAIPEM a -2,5%, seguita da TENARIS a -0,35% nell'ambito di una rotazione settoriale da parte dei fondi, come rileva un trader. Fa peggio SARAS in flessione del 7,4% molto legata all'andamento dei margini di raffinazione petrolifera.

Recuperano dai minimi e si portano in parità le utility, penalizzate dalla competizione con i rendimenti dei titoli di stato decennali intorno al 4,5%. Piatte TERNA, ITALGAS e SNAM. Molto venduta, invece, ACEA in flessione del 5,6% dopo i risultati resi noti ieri che vedono un calo dell'utile netto 2022 dell'11% a causa del prelievo legato agli extraprofitti, ma il 2023 è visto in crescita. Secondo il daily di Equita, al mercato non è piaciuta la guidance sul leverage 2023 peggiore delle attese "che implica un debito in peggioramento di 600 milioni a circa 5 miliardi".

In contrazione anche HERA (-0,7%) e ASCOPIAVE (-2,6%) dopo i risultati.

Sbanda a metà seduta BUZZI UNICEM (-4,3%) sulla notizia che l'agenzia ucraina anti-corruzione, la National Agency Corruption Prevention (Nacp), ha deciso di mettere nella 'blacklist' il gruppo cementiero per la sua attività in Russia, secondo quanto riferiscono i trader.

Non riesce a risollevarsi FINCANTIERI, già maglia nera della seduta di ieri, in contrazione del 5%, penalizzata dai risultati del quarto trimestre e dalla guidance sul 2023, inferiori al consensus degli analisti.

In netto calo anche DIASORIN (-3%), che subisce la revisione al ribasso della raccomandazione sul titolo da parte di Exane Bnp Paribas in un contesto in cui, comunque, la società di diagnostica risente del deciso calo dei ricavi legati ai tamponi Covid.

Infine, trascurati i bancari, con le big INTESA SANPAOLO e UNICREDIT in calo fra -1,5% e 0,8%. Pesante FINECOBANK in ribasso del 4%.

(Giancarlo Navach, editing Gianluca Semeraro)