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Borsa Milano in stallo in attesa inflazione Usa, giù Mps, bene Saras, Saes Getters

Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano

MILANO (Reuters) - Seduta di sostanziale stallo per gli indici a Piazza Affari con gli investitori che tirano il fiato dopo la volata di inizio anno.

Prevalgono i realizzi anche alla luce delle recenti dichiarazioni di alcuni esponenti della Fed, più propensi verso una prosecuzione della stretta monetaria in atto che potrebbe impattare sulla crescita economica e sulla domanda di greggio, mentre il mercato attende il dato chiave sull'inflazione Usa giovedì.

Timori che sono stati rinvigoriti dai commenti di oggi del presidente della Fed, Jerome Powell, che non hanno fornito ulteriori chiarimenti sulle prospettive della politica monetaria negli Stati Uniti.

Un trader segnala che sulla borse ci sono prese di profitto dopo il rally di inizio anno, anche se fino al dato di giovedì è difficile che ci saranno grandi movimenti sui titoli.

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Intorno alle 16,20 il FTSE Mib è in calo dello 0,11%. Volumi contenuti intorno a 1,1 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Dopo il rally di ieri (+11,7%), oggi ci sono fisiologiche prese di profitto su Mps che arretra del 3,7%. Da inizio anno le azioni della banca senese sono comunque in rialzo del 13,6%. A innescare gli acquisti il ritorno della speculazione legata all'M&A dopo le dichiarazioni dell'AD Luigi Lovaglio, secondo cui il processo di consolidamento in Italia dovrà necessariamente coinvolgere la banca senese che è un pivot del settore.

Contrastate le altre banche, con Unicredit in calo dello 0,7% e Intesa Sanpaolo in rialzo a +0,7%. Piatta Bper.

Volatile Brunello Cucinelli in calo dell'1,8%. Dopo un avvio forte, con le azioni che hanno toccato nuovi massimi storici a 74 euro, il titolo ha poi ceduto su prese di profitto all'indomani dei dati sui ricavi 2022 in crescita del 29,1% a cambi correnti, sopra le attese del mercato e leggermente superiori anche le ultime stime fornite dal gruppo.

Venduta Nexi che perde lo 0,6% dopo che Barclays ha tagliato la raccomandazione a 'equal-weight' da 'overweight' con prezzo obiettivo a 8,6 euro da 10,5 euro precedente.

Ben raccolta Saras in crescita del 2,9% dopo l'annuncio ieri sera che la raffineria Isab a Priolo di proprietà Lukoil sarà ceduta a Goi Energy. I quotidiani riportano che la vendita sarebbe avvenuta per 1,5 miliardi di euro. Secondo Equita, "a quel livello, l'operazione avrebbe un risvolto positivo per il titolo considerando la risultante valutazione implicita per la raffineria di Saras. Calcolando la differente complessità degli impianti e incorporando nell'acquisizione un premio di controllo, la valutazione implicita per l'impianto di Saras potrebbe essere pari a 1,2-1,6 miliardi".

In decisa calo Juventus (-2,6%) dopo il recente rally.

Fuori dal paniere principale, prosegue la corsa di Saes Getters dopo il rally di ieri a seguito dell'annuncio di un accordo vincolante per la cessione del business del Nitinol alla società Usa Resonetics per un prezzo di 900 milioni di dollari, pari a circa due volte la capitalizzazione di mercato. Le ordinarie salgono del 7% circa e le risparmio del 7,7%. Oggi il presidente e AD Massimo Della Porta ha detto a un quotidiano che il gruppo conta di remunerare gli azionisti, "forse con un maxi dividendo, ma guardiamo soprattutto alle acquisizioni". Secondo Banca Akros, "il nuovo fair value per le azioni ordinarie è a 47,8 euro, 32,7 euro per le risparmio. E alla luce della potenziale conversione, preferiamo le risparmio rispetto alle ordinarie e non è escluso che l'attuale sconto fra le due potrebbe ulteriormente ridursi".

(Giancarlo Navach, editing Sabina Suzzi)