BORSA MILANO chiude in leggero ribasso, UniCredit in controtendenza

MILANO (Reuters) - La borsa di Milano chiude in ribasso con le altre piazze europee in un mercato che guarda alle materie prime, deboli sui timori per la crescita economica globale.

In assenza di un catalizzatore in grado di dare la direzione, gli investitori realizzano i recenti rialzi.

L'indice FTSE Mib ha chiuso in ribasso dello 0,67%, l'Allshare dello 0,57%.

Volumi a circa 2,7 miliardi di euro.

Francoforte è poco mossa, Parigi perde lo 0,5%, Madrid l'1,15%.

UNICREDIT sale dopo l'ipotesi di cessione di asset di Bank Austria. "Se veramente entrano nell'ottica di vendere in maniera seria, allora non c'è più l'ipotesi di aumento di capitale", dice un trader. E' questo ragionamento che guida il rimbalzo.

FIAT CHRYSLER perde più del 2%, a causa di un movimento tecnico dopo i recenti rialzi e in vista del debutto di Ferrari a Wall Street, domani. Il titolo sembra comunque destinato a rimanere sostenuto fino allo scorporo della casa di Maranello, previsto per inizio 2016, che consentirà ai soci Fca di ricevere gratuitamente un'azione Ferrari. Secondo un trader, la questione fiscale con Commissione europea e Lussemburgo non muove le quotazioni.

Ancora positiva ENEL GREEN POWER. Il titolo ha cominciato a salire ieri dopo l'accordo con il fondo F2i "per mettere in comune in una jv le attività nelle rinnovabili in Italia che avrà un impatto positivo sul debito di Egp per 121 milioni".

A2A prosegue il rialzo iniziato la scorsa settimana. La società ha esteso per cinque anni il contratto di gestione congiunta della utility dell'energia Elektroprivreda Cme Gore (Epcg).

SARAS in caduta dopo l'annuncio da parte di Rosneft della vendita del 9% del capitale, attraverso un accelerate book building, a 1,9 euro per azione. Il titolo si assesta poco sotto il prezzo del collocamento.

FINCANTIERI prosegue il ribasso dei giorni scorsi dopo le indiscrezioni stampa su un possibile aumento di capitale da 500 milioni di euro. Giovedì scorso la società non aveva esplicitamente smentito la notizia, limitandosi a dire che "ad oggi nessuna decisione è stata presa". Aveva anche diffuso previsioni negative sul Brasile, dove il gruppo realizza un quarto del fatturato.

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