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Borsa Shanghai in calo, sanzioni occidente su diritti umani pesano su sentiment

Panoramica del distretto finanziario Lujiazui a Shanghai

SHANGHAI (Reuters) - La borsa di Shanghai ha chiuso in ribasso, dopo che le sanzioni occidentali contro la Cina hanno ridotto l'appetito al rischio e con i persistenti timori di una policy meno accomodante che hanno continuato a zavorrare il mercato.

L'indice blue-chip CSI300 ha perso l'1%, a 5.009,25 punti, mentre l'indice Shanghai Composite ha ceduto lo 0,9% a 3.411,51 punti.

Stati Uniti, Unione europea, Regno Unito e Canada hanno imposto sanzioni contro funzionari cinesi coinvolti nella violazione dei diritti umani in Xinjiang, e Pechino ha risposto immediatamente con ampie misure punitive contro l'Unione europea.

"Le sanzioni minano l'appetito al rischio, in particolare per gli investitori esteri che vendono azioni attraverso lo Stock Connect", ha detto Jin Jing, analista di Caitong Securities.

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"I persistenti timori di una policy più restrittiva in Cina hanno zavorrato i settori in spolvero e i titoli con alte valutazioni, data la cautela degli investitori", ha aggiunto.

La politica monetaria cinese deve concentrarsi sul sostegno della crescita economica in un modo mirato, riducendo allo stesso tempo i rischi finanziari, secondo il governatore della Pboc.

Gli investitori esteri hanno venduto, attraverso lo Stock Connect che collega la borsa continentale a Hong Kong, azioni di classe A dal valore di 5,1 miliardi di yuan netti, secondo i dati Refinitiv.

Il settore CSI300 delle materie prime e il settore delle energie rinnovabili hanno perso rispettivamente il 3,6% e il 2,9%.

(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Roma Francesca Piscioneri)