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Borse Asia in forte calo con Wall Street, pesa allarme inflazione

6 febbraio (Reuters) - I mercati azionari dell'area Asia-Pacifico hanno toccato oggi un nuovo forte calo sul timore di una ripresa dell'inflazione, dopo che Wall Street ha registrato il ribasso più cospicuo dall'agosto 2011.

** L'indice MSCI, che non comprende la borsa giapponese, cede alle 8.10 circa il 3,4% a 568,80 punti. TOKYO ha chiuso in calo del 4,7%, dopo aver perso ieri il 2,55%.

Ieri l'indice Usa S&P 500 ha perso il 4,1%, il Dow il 4,6%. Eppure, secondo gli analisti, la borsa americana registra la più lunga striscia di sedute nella sua storia - oltre 400 - senza un calo superiore al 5%.

"Dallo scorso autunno gli investitori stanno scommettendo su un'economia favorevole: solida espansione economica, miglioramento dei profitti aziendali e inflazione stabile. Ma la marea sembra essere cambiata", dice Norihiro Fujito, senior investment strategist di Mitsubishi UFJ Morgan Stanley Securities.

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A scatenare le massicce vendite è stato il netto aumento del rendimento dei titoli di Stato Usa (ieri il bond a 10 anni era a l 2,885%) seguito ai dati sull'aumento dei salari, cresciuti al tasso più rapido dal 2009. Subito è scattato l'allarme per un aumento dell'inflazione e il possibile incremento dei tassi d'interesse, dopo anni di stimoli alla crescita economica da parte delle banche centrali.

Nel frattempo il dollaro ha perso ancora terreno sullo yen, visto spesso come bene-rifugio, e sono calati anche i prezzi del petrolio.

** SHANGHAI ha chiuso in perdita del 3,4% HONG KONG perde il 4,55% (Prada -5%).

** SYDNEY ha chiuso con un calo del 3,2%, il peggiore da due anni e mezzo, determinato soprattutto dal comparto bancario e da quello dei materiali estrattivi, nonostante il rialzo dei prezzi del ferro grezzo.

** MUMBAI perde quasi il 3%, sulla scia del calo globale che si va ad aggiungere alle preoccupazioni per l'imminente riunione della banca centrale e per la nuova tassa sul capital gain.

** TAIWAN ha perso il 5%, SEUL l'1,54%; SINGAPORE perde il 2,8%, soprattutto a causa dei titoli finanziari.

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