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Borse Asia/Pacifico deboli su calo Shanghai, Seehofer pesa su euro

2 luglio (Reuters) - L'azionario asiatico cede terreno sulla scia di SHANGHAI, mentre in Messico il peso è sostanzialmente stabile dopo la netta vittoria del dandidato di sinistra Andres Manuel Lopez Obrador.

L'esito delle elezioni elimina una fonte di incertezza anche se, con Obrador alla presidenza, ci si aspetta una politica più nazionalista e un intensificarsi delle tensioni tra Messico e Stati Uniti, dicono i dealer.

Il dollaro scambia a 19,9510 peso, non lontano dal minimo di 19,5580 toccato la scorsa settimana.

Sul greggio incide l'aumento della produzione in Arabia Saudita, annunciato via Twitter dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. I future sul BRENT cedono circa 1 dollaro a 78,22 dollari il barile; i derivati del NYMEX arretrano di 68 centesimi a 73,46 dollari il barile.

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SHANGHAI perde il 2% e pesa in negativo sull'intera regione. L'indice MSCI, che non comprende il Nikkei giapponese, cede lo 0,7% dopo aver perso il 2% la scorsa settimana.

TOKYO lascia sul terreno quasi il 2,2%, spinta al ribasso dalla fiducia delle grandi aziende manifatturiere che è peggiorata per il secondo trimestre consecutivo tra aprile e giugno, in base all'indagine Tankan. L'indice Pmi del settore manifatturiero è invece in leggera accelerazione a giugno. La lettura definitiva si è attestata a 53,0 da 52,8 di maggio a fronte del 53,1 preliminare.

SINGAPORE perde lo 0,7% spinto al ribasso da titoli finanziari e industriali, con Oversea-Chinese Banking Corporation (-1,1%) che guida i ribassi.

Pesa naturalmente anche l'intensificarsi delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. I primi dazi sull'import cinese scatteranno il 6 luglio.

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