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Borse Asia-Pacifico in netto calo su timori voto Usa, yen forte

2 novembre (Reuters) - Le borse asiatiche oggi sono in netto calo, ai minimi da oltre un mese e mezzo, mentre il dollaro perde terreno sullo yen e l'euro e gli investitori sono intimoriti dall'andamento delle elezioni presidenziali Usa. I sondaggi indicano che il candidato repubblicano Donald Trump si avvicina alla candidata democratica Hillary Clinton, su cui i mercati hanno fin qui puntato.

L'indice MSCI, che non comprende Tokyo, alle 8,30 circa perde l'1,3%. Il benchmark giapponese Nikkei ha chiuso in calo dell'1,8% circa.

Il peso messicano, considerato più vulnerabile rispetto a una possibile presidenza Trump dopo che il candidato ha annunciato di voler costruire un muro lungo il confine per bloccare i migranti illegali e di voler aumentare le tariffe sull'import dal Messico, oggi è in netta perdita, ai livelli più bassi da inizio ottobre.

L'ansia degli investitori è aumentata nelle ultime sedute per una possibile vittoria di Trump, data l'incertezza sulle sue posizioni in tema di politica estera, commercio internazionale e migrazioni.

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"Ormai tutto gira intorno alle elezioni Usa. I mercati stanno cercando di fattorizzare l'atmosfera che cambia", dice Hirokazu Kabeya, chief global strategist di Daiwa Securities. I margini tra i due candidati Usa si sono ristretti, nei sondaggi, dopo l'annuncio dell'indagine dell'Fbi su altre email della Clinton transitate per un server privato. Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos diffuso lunedì Clinton resta in vantaggio di 5 punti percentuali su Trump, ma altre rilevazioni indicano il candidato repubblicano avanti di 1-2 punti.

SHANGHAI ha chiuso in calo (-0,6%) sul timore che la vittoria di Trump provochi un arretramento dei mercati a livello globale. HONG KONG perde più nettamente (-1,4%, con Prada -2,75%). "Gli investitori sono preoccupati di una vittoria di Trump e riducono l'appetito per il rischio", dice da Hong Kong Alex Wong, direttore di Ample Finance Group, aggiungendo che gli investitori non vogliono farsi trovare impreparati, come accaduto dopo la Brexit.

TAIWAN perde l'1,44%, con gli invesitori stranieri che sono i primi a vendere

SINGAPORE cede lo 0,3%, alla quarta seduta consecutiva in calo, a causa soprattutto del comparto energetico e di quello finanziario.

SYDNEY ha chiuso in perdita dell'1,16% a causa della performance negativa delle "Big Four", le quattro principali banche australiane, che hanno perso tra lo 0,8% e l'1,4%.

In perdita anche SEUL, che lascia sul terreno l'1,42%, a causa dello scandalo politico che rischia di minare la presidenza di Park Geun-hye.

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