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Borse Asia-Pacifico prudenti guardando a petrolio e yuan

30 novembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico si muovono per lo più in territorio positivo con l'eccezione di Shanghai e Sidney. Ma su alcuni mercati aleggiano l'ombra e la preoccupazione per la debolezza della moneta cinese e per l'esito della riunione odierna dell'Opec. Non è chiaro se raggiungerà l'intesa sulle quote di produzione che dovrebbero ridurre la volatilità del prezzo del petrolio.

L'indice MSCI, che non comprende la borsa di Tokyo, intorno alle 8,20 guadagna lo 0,33% a 434,02 punti. Il mercato azionario giapponese ha chiuso piatto +0,01%.

SHANGHAI -1% circa, in corso di seduta la flessione ha superato l'unità, dopo che sul mercato si sono diffuse preoccupazioni circa la capacità delle autorità monetarie di sostenere il cambio senza drenare troppa liquidità al sistema bancario e quindi al mercato.

Secondo alcuni analisti ci sarebbe il rischio che per sostenere lo yuan la banca centrale finisca con togliere fondi alle banche facendo lievitare il prezzo dei prestiti all'economia reale.

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"Lo stress non durerà a lungo", dice Gu Weiyong, responsabile dell'ufficio investimenti al fondo Ucom Investment Co.

HONG KONG rimane più tranquilla rispetto alla borsa continentale e si mette in coda alla chiusura positiva di Wall street. I titoli di Prada oggi guadagnano lo 0,55%.

SYDNEY flette risentendo del calo dei prezzi di alcuni metalli che si è abbattuto sui titoli delle società minerarie. Ad appesantire il clima l'incertezza per l'esito della riunione dell'Opec, sulle quote di produzione, prevista oggi. BHP Billiton e Rio Tinto e Fortescue Metals Group che hanno lasciato sul terreno rispettivamente il 4,1% il 4,4% e il 5,3%. Sotto pressione anche il comparto dell'energia.

TAIWAN chiude positiva in una seduta con investitori prudenti.

SEUL chiude la quarta seduta positiva consecutiva ma non salva il risultato mensile. A novembre l'indice ha perso l'1,2%. Sulla borsa ha pesato anche la difficile situazione politica conseguente allo scandalo che ha investito il presidente Park Geun-hye, che ha chiesto al Parlamento una via di uscita per evitare l'impeachment. Ma per gli analisti il fattore più importante della debolezza del mercato è stata l'elezione di Donald Trump alla presidenza Usa.

SINGAPORE chiude la settima seduta positiva trainata dal settore finanziario.