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Borse Asia/Pacifico toniche, nonostante guerra dazi, su attese stimoli Pechino

19 settembre (Reuters) - I listini dell'area Asia-Pacifico sono in crescita nella seduta odierna sui rendimenti dei Treasury Usa vicini ai massimi da quattro mesi, con gli investitori non spaventati dalla escalation della disputa sui dazi tra Washington e Pechino considerata meno aggressiva delle attese. Pechino, per allentare la tensione sull'economia, implementerà le misure di stimolo e questo rassicura.

"C'è sollievo per il fatto che le tariffe iniziali fissate dagli Usa sono del 10% e non del 25%, gesto interpretato da alcuni come la volontà di guadagnare tempo per negoziare", commenta Masahiro Ichikawa, senior strategist di Sumitomo Mitsui Asset Management a Tokyo.

"L'allentamento monetario e fiscale [in Cina], secondo noi, spingerà la domanda interna stabilizzando il sentiment del mercato", dicono gli economisti di Bank of America Merrill Lynch.

Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato nuovi dazi del 10% su 200 miliardi di dollari di merci importate della Cina a partire dal 24 settembre. L'imposizione salirà al 25% entro la fine del 2018. I nuovi dazi si aggiungono a quelli introdotti su 50 miliardi di dollari di merci cinesi.

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Pechino ha risposto annunciando dazi su circa 60 miliardi di beni Usa, come pianificato, ma riducendo i tassi sulle tariffe.

L'indice MSCI, che non comprende il Nikkei giapponese, segna +1% alle 8,00 italiane.

** TOKYO ha chiuso la seduta con l'indice Nikkei in rialzo di 1,08% dopo aver toccato i massimi da otto mesi spinta dai finanziari, con gli investitori incoraggiati dalla forte performance di Wall Street nonostante la guerra commerciale. Il più ampio indice Topix ha guadagnato l'1,46%.

Dai-ichi Life Holdings è balzata di oltre il 4%, Sompo Holdings del 2,3% e T&D Holdings del 3,5% dopo che i rendimenti del decennale e del triennale Usa hanno toccato i massimi da 4 mesi.

** Le borse cinesi salgono sulle attese che Pechino intraprenda ulteriori misure di stimolo per bilanciare l'impatto della disputa sulle tariffe. SHANGHAI guadagna oltre l'1,5% mentre HONG KONG sale di 1,4% circa guidata dai titoli energetici e sui beni di consumo (PRADA segna +1,3%).

** SYDNEY chiude in rialzo di 0,43% spinta da materie prime ed energetici. BHP, il più grande gruppo minerario del mondo, sale del 3% ai massimi da due settimane così come il competitor Rio Tinto Ltd ai massimi dal 10 agosto.

** TAIWAN ha archiviato la seduta in crescita di 0,9%, andamento simile a quello di SINGAPORE.

** SEUL in controtendenza è poco sotto la parità.

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