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Borse: bene la BoJ ed ora tocca alla Fed

La finanza creativa? Intanto si inventano nuove denominazioni per “vecchie” politiche monetarie che finora hanno sempre fallito, per cui occorre chiedersi: basterà cambiar loro di nome perché abbiano efficacia? La risposta mi sembra scontata, però questo è quel che sta accadendo.

La Bank of Japan (BoJ) ha lanciato così la fase III del QQE.

Eravate rimasti al QE (Quantitative Easing)?

Aggiornatevi! Già nel 2013 eravamo passati al QQE (Quantitative and Qualitative Monetary Easing) il cui ammontare è stato raddoppiato l’anno successivo, poi siamo passati al QQE NIR (ossia il QQE con Negative Interest Rates).

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Ed oggi appunto siamo passati alla terza fase, tassi invariati, ma con una novità, la BoJ acquisterà titoli dello Stato a lungo termine, che impatto avrà? Nessuno lo sa! Però il mercato si è detto: se fanno una cosa del genere significa che servirà a qualcosa e se non servirà a nulla aumenteranno gli acquisti che oggi ammontano a 80.000 miliardi di yen all’anno.

Insomma, avete capito, siamo al gioco delle tre carte ed allora anche in Europa le Borse sono partite con forti rialzi. Peccato che il nostro Ftse Mib (+0,88%) per un paio di volte ha dato l’attacco a quota 16.500 punti (un livello ridicolo) e per due volte ha ritracciato andando poi a finire praticamente sul minimo di seduta.

A sostenere il nostro indice di riferimento, dopo il disastro della vigilia, il rimbalzo dei titoli bancari: Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) (+5,38%), Bper (+4,71%), BpM (+4,26%), Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) (+3,65%), Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) (+3,63%), Banca MPS (Amsterdam: BJ6.AS - notizie) (+2,46%), Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) (+2,30%) ed Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) (+1,39%).

Contrastata la galassia Agnelli, ottimi rialzi per Ferrari (Berlino: 2FE.BE - notizie) (+3,13%), Exor (+2,80%) e Cnh Ind. (+1,50%) mentre termina in rosso Fiat Chrysler (-0,78%).

Straordinaria Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie) (+3,11%) che polverizza il proprio record storico avvicinandosi addirittura a quota 23 euro.

Segnali di ripresa per Telecom (+2,61%) che ha ampi margini di crescita.

Maglia nera invece per Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) (-1,72%) cresciuta probabilmente in maniera eccessiva durante l’estate.

Ed ora sentiamo quel che ha da dirci Janet Yellen. Un’ora fa si è improvvisamente indebolito il dollaro, mah!

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

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Autore: Giancarlo Marcotti Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online