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Borse contrastate: Draghi punta ancora il dito contro gli Npl

Dopo l'andamento poco mosse delle ultime sedute, quest'oggi la piazza azionaria nipponica ha rotto gli indugi, mettendo a segno un rialzo. L'indice Nikkei 225 è salito dell'1,73%, spingendosi sui livelli più alti dal 1992, favorito dall'attesa positiva degli investitori per i conti societari.

Ad alimentare lo shopping ha contribuito anche il rally del petrolio, sui massimi degli ultimi due anni, mentre sul versante valutario il dollaro continua ad apprezzarsi nei confronti dello yen, spingendosi in direzione di quota 114,3.

Incerte le Borse europee che dopo un avvio in positivo non sono riuscite tutte a confermare le loro buone intenzioni, muovendosi a passo di gambero. Il Cac40 e il Ftse100 arretrano rispettivamente dello 0,04% e dello 0,15%, mentre il Dax30 si accontenta di un rialzo dello 0,09%.

Sul fronte macro è stato diffuso in Europa il dato relativo alle vendite al dettaglio che settembre hanno evidenziato una variazione positiva dello 0,7%, in crescita rispetto al calo dello 0,5% precedente e oltre le attese che indicavano un incremento dello 0,6%.

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In Germania è stato reso noto l'aggiornamento relativo alla produzione industriale che a settembre ha registrato un calo dell'1,6% rispetto al rialzo del 2,6% precedente, deludendo le attese degli analisti che si erano preparati ad una flessione più contenuta dello 0,9%.

Da segnalare che questa mattina il presidente Mario Draghi è intervenuto al secondo Forum BCE sulla supervisione bancaria, difendendo i tassi di interesse negativi che a suo dire non danneggiano la redditività delle banche.
Il numero uno della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) ha inoltre affermato che il problema dei crediti non performanti non è ancora risolto, aggiungendo molti istituti di crediti non sono ancora capaci di assorbire ampie perdite visto che resta elevata l'incidenza dei non performing loans rispetto al capitale.

In frazionale rialzo Piazza Affari dove il Ftse Mib si presenta appena sopra i 23.000 punti, con un progresso dello 0,14%.
Ancora in flessione i titoli del settore bancario poco aiutati dalle parole di Draghi: le uniche due eccezioni positive sono quelle di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e di Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che salgono dello 0,52% e dello 0,07%, mentre Ubi banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Banco BPM scendono dell'1,73% e dell'1,47%. In calo dell'1,11% Bper Banca, seguito da Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che flette dello 0,74%.

Il rialzo dei prezzi del petrolio favorisce gli acquisti su ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che avanza dell'1,66%, aiutato anche dalla promozione di Hsbc, i cui analisti hanno migliorato il giudizio sul titolo da "neutral" a "buy", con un prezzo obiettivo alzato da 15,1 a 16,1 euro.
In positivo anche Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che avanza dello 0,68%, mentre non riesce a fare altrettanto Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che scende dello 0,51%.

Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) avanza dello 0,63% sulla scia dei buoni risultati conseguiti nei primi noe mesi dell'anno, accompagnati dall'indicazione di investimenti per 5 miliardi di euro da realizzare nel periodo 2017-2021.

Campari (Milano: CPR.MI - notizie) avanza dell'1,42% in attesa dei risultati trimestrali e alla prova dei conti saranno chiamati oggi anche FinecoBank (MDD: FBK.MDD - notizie) che guadagna lo 0,63%, oltre a Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) e Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie) che scendono dello 0,65% e dello 0,24%.

Sul fronte macro Usa per oggi non si segnalano dati macro di particolare rilievo, visto che in agenda troviamo solo l'indice Redbook relativo alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene americane. In calendario un discorso di Randal Quarles, membro della Fed.

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