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Borse deboli aspettando la Fed. Milano la peggiore con le banche

Anche la seduta odierna si è conclusa con il segno meno per la piazza azionaria giapponese che non ha beneficiato in alcun modo delle indicazioni positive arrivate ieri dal Dow Jones e dall'S&P500. L'indice Nikkei 225 è sceso dello 0,47%, frenato dall'indebolimento del dollaro nei confronti dello yen, dopo che ieri un candidato democratico ha vinto le elezioni speciali in Alabama, Stato fortemente repubblicano.
Gli investitori hanno optato per la cautela in attesa del verdetto della Fed che in serata dovrebbe annunciare un aumento dei tassi di interesse nell'ordine di un quarto di punto.

Lo spunto positivo di ieri ha avuto vita breve per le Borse europee che a distanza di poche tornano ad imboccare la via delle vendite. Dopo un avvio in lieve calo gli indici si mantengono al di sotto della parità con l'unica eccezione del Ftse100 che mostra un frazionale rialzo dello 0,07%, mentre il Cac40 e il Dax30 scendono rispettivamente dello 0,11% e dello 0,15%.

In Europa è stato diffuso il dato relativo alla produzione industriale di ottobre che ha evidenziato una variazione positiva dello 0,2%, in recupero rispetto alla rilevazione precedente rivista al rialzo da -0,6% a -0,5%, e oltre le attese del mercato che puntava ad una rilevazione sulla parità.
Lo stesso in Italia ha mostrato un incremento dello 0,5%, in netto recupero rispetto al calo dell'1,3% di settembre, ma sotto le stime degli analisti che si erano preparati ad un rialzo dello 0,7%.

Ad avere la peggio in Europa è intanto Piazza Affari che vede il Ftse Mib su nuovi minimi di giornata poco sotto i 22.600 punti, con un calo dello 0,61%.

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Ad appesantire il mercato è la negativa intonazione dei titoli del settore bancario con Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che lascia sul parterre oltre il 3% all'indomani del Capital Market Day. In calo del 2,95% Bper Banca, seguito da Banco BPM e Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) che flettono del 2,77% e del 2,44%, mentre Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) limita i danni ad un frazionale calo dello 0,07% e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) si mantiene sulla parità.

Sotto pressione Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) che accusa un ribasso di quasi il 3% nel giorno in cui è previsto un nuovo incontro tra il Ministro Calenda e l'AD Genish.
La flessione dei prezzi del petrolio pesa sui titoli del settore oil che fanno retromarcia dopo la buona performance di ieri. Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) e Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) scendono dell'1,64% e dello 0,69%, mentre Eni (Londra: 0N9S.L - notizie) resta a galla, mantenendosi sui valori del close della vigilia.

Acquisti su Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) che sale in controtendenza dell'1,11%, beneficiando della promozione di Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) -Merrill Lynch che ha migliorato il giudizio sul titolo da "neutral" a "buy", con un prezzo obiettivo alzato da 16 a 18 euro.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore assicurativo avanza anche Unipol (Dusseldorf: 18319160.DU - notizie) con un vantaggio dell'1,14%, mentre UnipolSai (Amsterdam: UQ8.AS - notizie) si accontenta dello 0,15%.

In positivo nel lusso Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) e YNap con un vantaggio dello 0,79% e dello 0,75%.

Sul fronte macro Usa oltre all'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari si conoscerà il dato relativo all'inflazione che a novembre dovrebbe mostrare una variazione positiva dello 0,3% rispetto allo 0,1% precedente. mentre la versione "core" è vista in salita dello 0,2%, in linea con la rilevazione precedente.
Nel pomeriggio sarà diffuso il consueto report sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell'energia.

Due ore prima della chiusura di Wall Street, quando la Fed annuncerà la sua decisione sui tassi di interesse, destinati a salire dello 0,2% nel range 1,25%-1,5%. Mezz'ora dopo l'attenzione sarà rivolta alla conferenza stampa del numero uno della Fed, Janet Yellen.

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