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Borse deboli. A Piazza Affari presto di moda lo spin off?

Il Ftse Mib, così come tutto il resto dell'Europa, non sembra riuscire a sfruttare al meglio il dato positivo in arrivo dalla lettura finale dell'indice Pmi della zona euro che ha toccato il livello di 60,1 a novembre, il più alto da oltre 17 anni in 20 anni di rilevazioni come confermato da Chris Williamson, chief business economist a IHS Markit (Stoccarda: A1139A - notizie) . Infatti alle 13 il listino milanese segnava un passivo di 0,66% pari a 22.220 punti mentre il Dax era a -1,07%, il Cac40 a -0,9% e il Ftse100 a -0,32%.

I dati Pmi

Non solo ma al Pmi di eurolandia si deve associare anche il dato positivo circa l'attività del settore manifatturiero italiano che, sempre a novembre ha registrato quota 58,3, (a ottobre era a 57,8) dato che non si vedeva dal febbraio del 2011, cme confermano da Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) /Adaci anche se le attese degli esperti erano per i 58,5 punti. A frenare l'ottimismo, però, restano le stime dell'occupazione, in calo, e quelle sulla crescita del Pil nel terzo trimestre, rivista al ribasso dall'Istat aumentato dello 0,4% rispetto al secondo trimestre precedente e dell'1,7% sullo stesso periodo dell'anno scorso a differenza della stima preliminare che prevedeva un aumento congiunturale dello 0,5% e un aumento tendenziale dell'1,8%.

Piazza Affari in odore di spin off

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Intanto a Piazza Affari si respira aria di spin off per alcuni grandi nomi come Fca, Cnh, Telecom ed Eni (Londra: 0N9S.L - notizie) . Per la (ex) casa di Maranello, recentemente tornata agli onori delle cronache per un rinverdito interesse di Volkswagen (Xetra: 766400 - notizie) (interesse che risorge in modo periodico con altrettanto periodiche smentite) si guarda al segmento della componentistica che potrebbe portare sul listino milanese nom come Magneti Marelli e Comau. Non solo, secondo gli osservatori alcuni rami auto avrebbero nel tempo assunto caratteristiche di brand tali da permettere un interesse a se stante: tradotto in nomi si parla di Alfa Romeo e Maserati. Su Cnh, invece, l'interesse parte da Iveco mentre, guardando al settore energetico, Eni potrebbe dar vita ad uno spin off per Gas&Power e Versalis. Resta quindi aperto il fascicolo Telecom, la cui divisione interna è da tempo oggetto di interesse da parte del mercato con con il capitale rappresentato dalla Rete su territorio italiano.

Ipo: boom nel 2018

Ma Piazza Affari può vantare anche altre prospettive: nel 2018 è attesa una nuova ondata di IPO che, secondo Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana,arriverebbero a 40 se non addirittura 50, un target che l'ad ha definito "ampiamente alla portata" con protagonisti di grido come Eataly, Furla e Valentino. Ma anche il 2017 non ha deluso le attese: il saldo all'inizio del mese era di circa 40 nuove matricole. Un risultato che, se la situazione del mercato dovesse venire confermata anche nelle settimane future, renderebbe sempre più concreta la previsione di Jerusalmi.

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