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Borse Europa deboli, pesano pharma e banche, timori referendum

MILANO, 21 novembre (Reuters) - L'azionario europeo incerto con un'intonazione negativa questa mattina, appesantito da bancari e farmaceutici e tra i timori che il referendum costituzionale del 4 dicembre possa portare instabilità politica in Italia.

Alle 11,45 italiane lo STOXX 600 cede lo 0,03%.

Gli investitori temono che una vittoria del 'no', come previsto dai sondaggi, possa essere un segnale destabilizzante per tutto il continente anche in vista di una serie di appuntamenti elettorali in altri Paesi il prossimo anno.

A pesare, sul fronte del mercato italiano, anche l'incertezza sui sostanziosi aumenti di capitale previsti per Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, fa notare Alessandro Balsotti, portfolio manager di JCI Capital.

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Secondo Markus Huber di City of London Markets le preoccupazioni sul referendum e la possibilità di un rialzo dei tassi Usa il mese prossimo mantengono grande cautela sul mercato, anche se il sentiment di fondo resta positivo.

"A questo punto servirebbero nuovi dati economici positivi per tentare i trader ad esporsi ulteriormente", commenta.

Tra gli altri titoli in evidenza oggi, i farmaceutici Novartis e Roche cedono l'1,4% e lo 0,6% rispettivamente; i bancari Lloyds e UBS, entrambe oltre l'1%.

Il designer tedesco di chip Aixtron cede oltre il 6% dopo che le autorità regolatorie Usa hanno bloccato un takeover cinese.

BCP Millennium sale invece del 3% dopo aver venduto una quota alla conglomerata cinese Fosun. [nL8N1DL0I4] I guadagni di minerari e titoli dell'energia aiutano a limitare le perdite, con entrambi i settori che beneficiano della salita dei prezzi dei metalli e delle speranze che l'Opec sia vicina ad un accordo per tagliare la produzione nella sua riunione della prossima settimana.