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BORSE EUROPA rimbalzano dopo bufera Brexit, Vivendi in luce

16 novembre (Reuters) - Le borse europee mostrano una modesta ripresa al termine di una settimana tumultuosa, mentre i risultati convincenti di Vivendi animano il settore media.

L'indice di mercato paneuropeo ha però perso vivacità dopo la prima ora di scambi sulle notizie insistenti dal Regno Unito di un'imminente richiesta di un voto di sfiducia al primo ministro Theresa May.

La settimana si appresta a chiudersi in perdita netta, con il caos Brexit, lo scontro sulla manovra tra Italia e Commissione Ue e un mercato petrolfiero inquieto ad intimidire gli investitori.

L'indice STOXX 600 ha aperto in crescita dello 0,7% per poi scivolare a +0,2%, mentre il DAX tedesco sale dello 0,3%. Anche gli indici inglesi FTSE 100 e FTSE 250 segnano una leggera ripresa dopo le vendite massicce di ieri seguite alle dimissioni di diversi ministri.

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I risulati trimestrali del gruppo francese Vivendi contribuiscono allo slancio del settore media, in salita dell'1,5%. Il titolo è balzato del 5,9% dopo l'annuncio di vendite superiori del previsto nel terzo trimestre, anche grazie alla crescita del servizio di streaming musicale del suo Universal Music Group (UMG).

Benefici anche per il titolo Bollore, del tycoon Vincent Bolloré, che guadagna il 3,7%.

Delude invece la performance del settore tecnologico dopo la pubblicazione di risultati sotto le attese del produttore di chip americano Nvidia, ultima di una serie di notizie negative per i produttori di componenti tech.

Tra i titoli peggiori dello STOXX si segnala il produttore tedesco di semiconduttori Siltronic, che scivola del 3%. Male anche la banca olandese ABN AMRO, giù del 2,7% dopo i risultati.

Nel complesso sono meno del solito le aziende europee ad aver presentato risultati superiori alle attese nel terzo trimestre: pesano le difficoltà nel convertire le vendite in profitti a causa dell'aumento dei costi.

Secondo i dati Ibes Refinitiv, gli analisti si aspettano comunque una crescita a/a del 15,8% dei guadagni nel terzo trimestre, con un margine più significativo rispetto a quello del mercato americano.

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