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Borse Europa rimbalzano su riforme Grecia ma minerari giù su timori Cina

MILANO, 9 maggio (Reuters) - Rimbalzo per le borse europee oggi dopo due settimane di perdite: a sostenere i mercati il rialzo dei prezzi del greggio e l'approvazione in Grecia delle riforme.

Limitano i guadagni, però, le pesanti perdite dei minerari dopo dati deludenti dalla Cina, fondamentale consumatore di metalli.

Alle 11,35 italiane l'indice paneuropeo FTSEurofirst 300 sale dell'1,31%, a 1.320,33 punti, dopo aver chiuso venerdì in calo dello 0,27%.

Tra le singole piazze, il britannico FTSE 100 guadagna lo 0,75%, il tedesco DAX l'1,9%, il francese CAC 40 l'1,33% e quello greco lo 0,97%.

"Il rally dei prezzi del greggio e gli sviluppi moderatamente positivi in Grecia stanno aiutando ma l'incertezza sul quadro macro resta", commenta Carlo Alberto de Casa, capo analista di ActivTrades.

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Esportazioni e importazioni in Cina sono scese oltre le attese ad aprile, un dato che sottolinea la debolezza della domanda e raffredda le speranze di una ripresa nella seconda economia globale.

La Grecia ha approvato con un margine risicato un pacchetto di riforme impopolari su pensioni e fisco, che il governo di sinistra di Atene spera convinca i creditori a portare avanti il programma degli aiuti finanziari.

Volkswagen sale del 3,6% dopo che l'investitore Tci ha chiesto alla casa automobilistica di superare lo schema "eccessivo" di retribuzioni dei vertici nell'ambito del piano per aumentare gli utili e mettere fine ad anni di "cattiva gestione".

I dati cinesi pesano sul settore minerario: l'indice STOXX 600 Basic Resources perde il 2,3%.

Tra i titoli che perdono di più Brenntag (-6,2%), che ha riportato un calo del 27% nell'utile netto del primo trimestre per via della massiccia svalutazione del bolivar venezuelano.