Borse Europa positive dopo Pmi Francia e Germania oltre attese
PARIGI, 24 marzo (Reuters) - L'azionario europeo resta in moderato rialzo a metà mattina, sostenuto da dati oltre le attese sul settore privato nell'area euro, e in particolare in Germania, che hanno ridimensionato le notizie negative di questa mattina sul Pmi cinese ai minimi degli ultimi 11 mesi.
Alle 11,45 italiane, l'indice FTSEurofirst 300 segna +0,17% a quota 1602,99.
Tra le piazze nazionali, alla stessa ora il britannico FTSE 100 segna +0,18%, il Dax tedesco +0,17%, mentre il francese CAC 40 sale dello 0,37.
L'attività del settore privato tedesco a marzo è cresciuta al ritmo più consistente da otto mesi, a ulteriore conferma di come la prima economia europea stia guadagnando slancio.
Sempre a marzo, il settore privato francese ha registrato un'espansione dell'attività per il secondo mese consecutivo, in linea ai recenti dati che hanno evidenziato un ritorno alla crescita della seconda economia della zona euro.
Anche il dato complessivo dell'area euro registra un'accelerazione oltre le attese in marzo, a segnalare come probabilmente l'estensione del programma di quantitative easing della Bce ai titoli di Stato stia già mostrando i suoi frutti.
"La situazione dell'area euro si va facendo estremamente positiva: tassi di interesse bassi, euro debole e prezzi delle materie prime in calo, accoppiati con una azione forte e decisa della Bce", commenta Christian Jimenez, fund manager e presidente di Diamant Bleu Gestion a Parigi.
"Unico rischio nel medio termine, il rialzo dei tassi Usa, ma è un'evenienza in gran parte già scontata dal mercato".
L'azionario europeo ha corso dall'inizio dell'anno - il Dax ha guadagnato il 21% - con gli investitori che scommettono che la debolezza dell'euro rafforzerà l'economia della regione e i risultati societari.
I titoli in evidenza oggi:
Carrefour cede l'1,5 percent dopo aver venduto in un private placement l'1,7% del suo capitale.
Royal Dutch Shell perde lo 0,2% e Rio Tinto lo 0,3% fiaccate dai dati deboli sul Pmi cinese che lasciano presagire un ulteriore calo della domanda di materie prime.