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Borse: i gestori temono sempre più una bolla. Dove investire ora

Nelle ultime giornate i mercati azionari, tanto europei quanto americani, stanno vivendo una fase di incertezza che tuttavia non ha provocato al momento flessioni di rilievo. I listini si mantengono a poca distanza dai massimi e alcuni sono riusciti ad aggiornare quelli storici, come nel caso dell'S&P500 e del Dow Jones in America e del Dax30 in Europa.

Aumentano tuttavia i timori degli investitori sull'effettiva sostenibilità del rialzo in atto e un'avvisaglia c'è stato poco più di 10 giorni fa a Wall Street, con un improvviso sell-off che ha colpito il Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) e in particolare alcuni big dell'high-tech.

Dopo l'alert di Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) arriva quello del sondaggio di BoA

Le vendite sono state alimentate da un report di Goldman Sachs che ha lanciato un alert sui Faamg, acronimo utilizzato con riferimento a 5 big del settore tecnologico Usa quali Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) , Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) , Amazon, Microsoft Google.
La banca americana non è l'unica a mettere in guarda dai rischi che pesano sull'azionario statunitense, visto che indicazioni simili sono arrivate dall'ultimo sondaggio realizzato da Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) -Merrill Lynch.
L'indagine, condotta a livello globale con il coinvolgimento di oltre 200 gestori di fondi, ha evidenziato tra i temi chiave il timore di una bolla speculativa.

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Azioni care per il 57% di gestori: alert su Wall Street

Il 44% degli intervistati ritiene che l'azionario in generale sia sopravvalutato e questa percentuale è in sensibile aumento rispetto al 37% del mese precedente. Per il 57% dei fund manager le azioni sono care e il 18% ritiene che le stesse sia in una fase pre-bolla. L'indicazione più allarmante è quella che riguarda Wall Street visto che l'84% dei gestori crede che l'equity statunitense sia quello maggiormente sopravvalutato. Si tratta di un record assoluto visto che lo stesso supera quello precedente rilevato durante la bolla del 1999.

La view su Borse Ue, Giappone e mercati emergenti

Diverso il discorso per le Borse europee che secondo il 28% degli intervistati sono sottovalutate, tanto che il 58% degli stessi le sovrappesa in portafoglio, in frazionale calo rispetto al 59% di maggio. Drastico cambio di strategia per l'azionario giapponese visto che a giugno solo l'1% dei fund manager punta in questa direzione, rispetto al 12% del sondaggio precedente.
Ancora ottimismo sui mercati emergenti che sono sottovalutati per il 48% dei gestori, secondo cui ci sono ancora interessanti opportunità di investimento da cogliere su questo fronte.

Focus sulle azioni del settore internet

A livello settoriale il focus è sulle azioni del settore internet che per il 75% dei partecipanti al sondaggio sono diventate troppo care rispetto ai fondamentali. Il 57% parla di valutazioni costose, mentre il 18% indica una condizione simile ad una bolla, il 15% parla di un valore corretto e solo l'1% segnala ancora la convenienza di questi titoli.

Le indicazioni sul dollaro e sui rischi temuti dai fund manager

Dando un rapido guardo al mercato valutario, è cambiata la percezione sul dollaro che ora viene considerato sopravvalutato dal 7% dei fund manager, una quota decisamente inferiore rispetto al 23% della rilevazione precedente.
Infine, quanto ai timori che creano maggiormente tensioni ai gestori dei fondi troviamo il settore del credito in Cina, segnalato dal 31% dei partecipanti al sondaggio.

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