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Borse in fase risk-on, ma è vicino un campanello d'allarme

Di seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

Come leggere i recenti movimenti del dollaro nei confronti dello yen e dell'euro? Quali sono le sue previsioni per questi due cambi nel breve?

Il problema è che in questo momento con tutte le notizie che si susseguono dalle diverse Banche Centrali, è in atto a mio avviso la preparazione ad una vera e propria guerra valutaria. Ormai è evidente che gli spazi a disposizione con le politiche monetarie tradizionali si sono esauriti e quindi l'unico spazio di azione per le Banche Centrali è la svalutazione competitiva. Non dimentichiamo che lavoriamo sempre con tre asset principali, nel senso che il mercato continua a muoversi sulla dinamica dollaro-yen-euro a livello valutario.

La mia sensazione è che di fronte ad un nuovo passo indietro della Yellen, il mercato attende di capire come risponderanno BCE e Bank of Japan. L'ultima conferenza stampa di Draghi è stata abbastanza attendista, evento piuttosto raro visto che di solito il numero uno della BCE si espone, e questo testimonia quanto il momento attuale sia particolarmente importante.
La prossima partita a livello internazionale si gioca proprio su questa capacità di attrarre svalutazione e bisognerà vedere chi riesce a non soccombere.

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Il dollaro per il momento è abbastanza forte nei confronti dello yen che però si è rivalutato tantissimo, ma sono diversi giorni che molti attendono un rimbalzo del biglietto verde nei confronti della valuta nipponica.
Questo rimbalzo non arriva e la mancanza di reattività del dollaro mette in crisi le correlazioni tradizionali.

Dal punto di vista grafico i riferimenti sono abbastanza chiari perchè credo che un eventuale indebolimento del dollaro-yen sotto area 99,5 sarebbe un segnale già estremamente pericoloso per quella che è la logica intermarket che siamo abituati a conoscere.
Quest'area è stata già testata 2-3 volte e il dollaro-yen è riuscito a difenderla, favorendo una fase di lateralizzazione dei mercati azionari che per il momento tengono.

In caso di cedimento di area 99,5/99 lo scenario diventerà molto negativo perchè non vedo livelli di supporto per il dollaro-yen prima di area 88. Un movimento del genere avrebbe effetti molto negativi sul Nikkei e quindi a cascata su tutte le altre Borse.

In questo momento insieme all'oro mi sembra che sia il dollaro-yen lo strumento intermarket più preciso e più pronto a dare indicazioni. Fino a quando sarà tenuta la soglia dei 99,5/99 a mio parere le dinamiche attuali sono sostenibili e tutto sommato giustificabili.

Non vedo al momento motivi per trasformarmi in un ribassista, visto che il dollaro-yen è ancora sopra il supporto e l'oro sotto resistenza. Sono questi due asset i market driver del futuro e per quanto pericolosamente vicini a punti di inversione, non hanno ancora dato segnali in tal senso.

A conferma di quanto detto fino ad ora, l'euro-dollaro ha assunto un comportamento molto attendista, perchè mentre è molto chiaro il supporto di lungo termine sul dollaro-yen, l'euro-dollaro continua a mantenersi sopra un'area test meno precisa.

Se il dollaro-yen dovesse rimbalzare, credo che l'euro-dollaro sarà chiamato ad una rapida correzione verso area 1,08 che rappresenta un livello di supporto molto supporto.
Mi aspetterei un dollaro-yen in recupero e un euro-dollaro che rompe quota 1,105 per poi appoggiarsi sul supporto di 1,08.

Cosa può dirci in merito al recupero del petrolio tornato sopra quota 46 dollari?

Il petrolio mi sta sorprendendo un po' negli ultimi tempi, perchè personalmente avevo letto il recupero, ma sono stupito dal fatto che nell'innescare questa dinamica di rimbalzo si sia già portato molto velocemente in prossimità di una grande resistenza dinamica.
Premetto che il petrolio in questo momento non è un asset strategico, ma per chi trada questa commodity c'è da dire che ha messo a segno un bel rimbalzo, arrivando a contatto con un'importante resistenza.

Un greggio sopra i 48/48,5 dollari potrebbe dare dei benefici innegabili a Piazza Affari visto che il listino è molto esposto all'energia. Mi piace dal punto di vista tecnico-grafico il fatto che dollaro-yen, petrolio e oro siano arrivati su aree di prezzo importanti che andranno a condizionare il futuro andamento di questi tre asset e anche del mercato a livello globale.

L'oro si sta spingendo in direzione dei 1.340 dollari. Il recupero in atto è destinato a proseguire nel breve?

L'oro è quotato in dollari e quindi ha una correlazione inversa con il biglietto verde, ma è anche un bene rifugio. In maniera ancora più evidente di altri asset, il gold ha una struttura tecnica perfetta: ha realizzato tre aree di massimo decrescenti e ha un livello di breakout molto vicino a 1.355 dollari.

Un oro al di sopra di questa soglia mette in seria discussione la fase risk-on che i mercati stanno tentando di mantenere, anche se senza grande successo per il momento.
Le Borse non tracollano semplicemente perchè a livello intermarket non ci sono ancora alcune conferme, ma i livelli sono stati raggiunti e ora bisogna capire se saranno breakkati o meno.
Se l'oro dovesse sentire la resistenza dei 1.355 dollari e correggere, correrei subito a comprare azioni e dollaro-yen, vendendo euro-dollaro.

Alla luce di quanto detto fino ad ora quale messaggio emerge per le Borse?

Prendiamo in analisi il riferimento per antonomasia delle Borse, ossia l'S&P500 che, nonostante le recenti correzioni si è riportato in area massimi assoluti. Stiamo parlando di un indice che mantiene un orientamento decisamente rialzista e dal punto di vista pratico credo che dovremmo monitorare una prima zona di pericolo di lungo termine a 1.830/1.840 punti, e una seconda area supportiva di breve a 2.055 punti.

Fino a quando vedrò l'S&P500 orientato in questo modo non me la sento di chiamare Borse in situazione difficile. Si può parlare di ipercomprato, ma chi osserva il grafico può notare che si parla di ipercomprato dal 2009 e nel frattempo l'S&P500 è passato da 750 a 2.160 punti.

L'unico elemento che può invertire questa configurazione rialzista è sicuramente il movimento del gold che insieme al dollaro-yen si conferma la variabile chiave dei mercati.
In sintesi la mia view sulle Borse è ancora positiva, ma sono ancora consapevole che il campanello di allarme di cui abbiamo parlato primo per il dollaro-yen è molto vicino e la reazione per il momento è abbastanza stentata per il momento.

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