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Borse in odore di correzione? La variabile chiave è l'oro

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

Il dollaro ha perso terreno rispetto allo yen e all'euro. Come valuta questo arretramento e cosa si aspetta nel breve per questi due cambi?

Quando analizzo il dollaro lo faccio per comprendere se a livello intermarket si mantiene la correlazione dollaro forte-Borse forti, quindi la partenza di questa analisi odierna ha tale motivazione.
Qualche giorno fa in particolare da parte del dollaro-yen c'è stato un segnale di debolezza abbastanza profondo, ricordando che questo cambio ha perso ormai quais cinque figure dai massimi di marzo.

Tre giorni fa è stata ceduta anche area 112 che era una sorta di baluardo difensivo potenzialmente importante. La rottura di questo livello è avvenuta con una certa facilità e a mio avviso si tratta di un segnale da non trascurare. La mia sensazione è che a prescindere da una fase un po' "drogata" sui mercati azionari, il contesto intermarket stia segnalando un dollaro in fase di indebolimento un po' contro tutte le valute.

Se funziona ancora il concetto dollaro forte-Borse forti, non posso non pensare che il caso di Piazza Affari, che continua a tenere molto bene, sia un caso isolato.
La debolezza del dollaro si è riverberata immediatamente su due altre variabili: da un alto sull'oro, bene rifugio e correlato inversamente al dollaro, dall'altro sull'S&P500 che ha registrato una discesa abbastanza sostanziosa se confrontata al recente passato.

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Sono dell'avviso che il dollaro abbia innestato la retromarcia e questo porterà ad una rivalutazione dell'euro verso area 1,1/1,102, e non credo che, salvo reazioni eccezioni come quella di Piazza Affari, i mercati azionari abbiano ancora molto spazio di salita.

Guardando ai livelli il dollaro-yen è atteso ad un ri-test di quell'area statica alla cui rottura si è generata un'accelerazione ribassista. A mio avviso va valutato bene se il dollaro-yen potrebbe ritestare area 111,8 dove dovrebbe avviarsi un nuovo movimento ribassista, quindi dovrebbe trattarsi di un pull-back.
Un pieno recupero di area 112 andrebbe ad invalidare questo scenario e ridarebbe forza al dollaro, ma onestamente in questo momento sarei sorpreso se ciò accadesse.

Proverei ad entrare short sul dollaro-yen in area 111,8, con uno stop sopra 112,1, con una discesa graduale verso area 106 se questo pull-back dovesse funzionare.
Un rafforzamento così forte dello yen creerebbe seri problemi al Nikkei che è uno degli indici che ha performato negativamente negli ultimi giorni, assecondando l'irrobustimento della valuta nipponica visto che ciò svantaggia le esportazioni da cui il Giappone dipende in maniera estrema.

Se questa dinamica dovesse confermarsi, vedo un euro-dollaro proiettato verso la prossima resistenza rappresentato da area 110 abbandonante. Non si tratta di un ostacolo particolarmente significativa, ma è l'unica che si può vedere sui grafici tecnicamente parlando.

Va evidenziato che se mi aspetto un potenziale pull-back sul dollaro-yen, vuol dire che su questo cambio c'è ipervenduto e quindi ipercomprato. sull'euro-dollaro. Non sarei sorpreso di vedere piccoli segnali di rallentamento, ma la tendenza primaria mi sembra innescata in favore di un ulteriore indebolimento del dollaro.

Prosegue il recupero dell'oro che si spinge nuovamente ad un passo dalla soglia dei 1.250 dollari l'oncia. Prevede ulteriori progressi per il gold?

In questo momento sarei davvero sorpreso se non venisse raggiunto un target a 1.295 dollari che più volte abbiamo definito strategico sul grafico dell'oro e mi riferisco al test della resistenza dinamica che ha resistito sia alla Brexit che all'elezione di Trump.
Se l'oro riuscirà a superare i 1.295 dollari l'oncia personalmente scapperei a gambe levate dalle Borse, perchè la rottura del livello appena segnalato andrebbe a santificare la debolezza del dollaro.

Il petrolio ha avviato un timido recupero dagli ultimi minimi ma si mantiene per ora al di sotto dei 48 dollari al barile. Cosa può dirci di questa commodity?

Sul petrolio negli ultimi giorni ho imparato a fare un po' di analisi di breve, perchè mi sempre l'approccio meno pericoloso per questo asset notoriamente molto volatile.
Nel breve l'oro nero sta tentando una piccola inversione che se dovesse funzionare con una chiusura sopra i 48,6 dollari, porterebbe le quotazioni quasi sicuramente in area 51 dollari.

In questo momento smetterei di posizionarmi al ribasso sul petrolio, provando piuttosto ad accumulare, tanto che straordinariamente rispetto alla mia storia ho raddoppiato proprio ieri la posizione su un titolo petrolifero. Questo a dimostrazione del fatto che a prescindere dal quadro di lungo termine, nel breve mi aspetto un tentativo di inversione che in maniera molto prudente limito ad area 51 dollari.

E' evidente che in caso di rottura del minimo di ieri, la previsione di un recupero sarà completamente sbagliata, ma già l'apertura di oggi sembra mostrare la volontà di tentare una piccola inversione.
In sintesi il petrolio è da comprare sui livelli attuali, con stop sotto 47 dollari e target a 51 dollari.

Alla luce di quanto evidenziato fino ad ora, cosa si aspetta per le Borse?

Per la prima volta dopo tanto tempo abbiamo rivelato una correzione dell'S&P500 abbastanza consistente e questa flessione, a differenza di altri contesti del quadro intermarket che non segnalava situazioni particolari, è accompagnata da degli alert abbastanza interessanti.

La mia sensazione è che per l'S&P500 possa diventare una correzione degna di nota, ma la conferma di quanto possa essere profonda viene da una sola variabile in questo momento e si tratta dell'oro che al momento è l'asset che comanda.

Sono curioso di vedere cosa succederà allorquando il gold dovesse testare area 1.295 dollari, perchè questa resistenza è così straordinaria e così evidente che son convinto che tutti la stiano considerando.
Se l'oro arriverà a 1.295 dollari e si ferma, allora l'azionario riprenderà a correre, ma se dovesse superare il suddetto livello sarà bene scappare dalle Borse e dal rischio in generale.

L'S&P500 ha violato area 2.370 e a mio parere ha spazio di correzione almeno fino ai 2.200 punti, il raggiungimento della quale manterrà comunque l'indice in un trend pienamente rialzista.

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