Borse in rialzo dopo avvio debole: frenano Mediaset e Telecom
Dopo tre giornate consecutive con il segno più, il semaforo è scattato sul rosso per la piazza azionaria giapponese. L'indice Nikkei 225 ha ceduto lo 0,24% al termine della prima seduta della nuova settimana che pure era partita all'insegna degli acquisti. Il listino però si è indebolito sulla scia della negativa intonazione delle altre Borse asiatiche, ma anche del rafforzamento dello yen nei confronti del dollaro, che ha penalizzato soprattutto i titoli delle società maggiormente legate all'esportazione.
La debolezza dei mercati asiatici ha contagiato inizialmente le Borse europee che hanno avviato gli scambi in flessione, salvo poi riuscire a risalire la china e a posizionarsi al di sopra della parità, ma non tutte. Il Dax30 mostra ora un frazionale calo dello 0,11%, mentre il Cac40 e il Ftse100 salgono rispettivamente dello 0,21% e dello 0,26%.
Sul fronte macro in Italia è stato diffuso il dato relativo alla fiducia imprese che a novembre è stato pari a 110,8, in calo rispetto alla rilevazione precedente ritoccata al ribasso da 111 a 110,9 punti, e sotto le previsioni del mercato che puntava ad una rilevazione pari a 111,1 punti.
Sempre in Italia l'indice della fiducia dei consumatori a novembre si è attestato a 114,3 punti, in contrazione rispetto alla rilevazione di ottobre ritoccata leggermente da 116,1 a 116 punti. Anche in questo caso sono state deluse le attese degli analisti che puntavano ad una rilevazione pari a 115,5 punti.
Le indicazioni macro non sembrano pesare su Piazza Affari dove il Ftse Mib, dopo aver testato area 22.300 si è ripreso e ora viaggia poco sotto i 22.450 punti, con un progresso dello 0,08%.
Tra le blue chips arretra Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) che scende dell'1,37% dopo che il CFO del gruppo ha fatto sapere che non è così imminente una chiusura della trattativa con Vivendi (Londra: 0IIF.L - notizie) relativamente al contenzioso per la mancata acquisizione di Mediaset Premium.
In calo dello 0,82% STM (Shenzhen: 000892.SZ - notizie) anche se il presidente Bozotti ha dichiarato che la società punta molto sulla componentistica dell'auto elettrica ed è pronta a passare alla produzione di massa.
Storna anche Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) che scende dello 0,69% dopo i recenti progressi, mentre il calo del petrolio verso i 58,5 dollari al barile porta Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) a cedere rispettivamente lo 0,29% e lo 0,16%, diversamente da ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che sale di mezzo punto.
Dopo il rally di venerdì scorso tirano un po' il fiato Bper Banca e Banco BPM con un calo dell'1,14% e dello 0,14%, ma è preceduto dal segno meno anche Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) che scende dello 0,16%.
Ubi banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) invece sale dello 0,1%, mentre Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) oscilla intorno alla parità e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) si apprezza dello 0,58%.
In rimonta alcune utilities e in particolare Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) e Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) che guadagnano lo 0,79% e lo 0,52%, mentre è poco mosso Fca che cala dello 0,2% malgrado i rinnovati rumors sul possibile spin-off di Magneti Marelli.
Sul fronte macro Usa si segnala un solo aggiornamento e si tratta delle vendite di case nuove che in riferimento al mese di ottobre sono attese a 620mila unità, in frenata rispetto alle 667mila di settembre.
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