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Borse in rosso appesantite dall'indice IFO. Stornano le banche

La seduta odierna è stata vissuta nel segno della cautela dalla piazza azionaria giapponese che ha visto il Nikkei 225 cedere lo 0,25%. L'indebolimento dello yen nei confronti del dollaro non ha aiutato il listino nipponico, frenato dall'attesa per il discorso di domani della Yellen a Jackson Hole, anche se alcuni osservatori segnalano che tale evento probabilmente è troppo carico di aspettative.

In calo le Borse europee che da subito hanno imboccato la via delle vendite, pur riuscendo già a risalire la china dai minimi segnati nella prima parte della mattinata. Il Ftse100 cede lo 0,86%, mentre restano più indietro il Cac40 e il Dax30 che arretrano rispettivamente dello 0,99% e dell'1,08%.

A pesare sul sentiment degli investitori è anche la delusione legata all'indice IFO diffuso questa mattina in Germania. Il dato con riferimento al mese di luglio si è attestato a 106,2 punti, sui minimi da febbraio scorso, in calo rispetto ai 108,3 punti della lettura precedente e sotto le attese degli analisti che puntavano ad un rialzo a 108,5 punti.
Peggio del previsto anche l'indice relativo alla fiducia delle imprese in Francia che ad agosto è sceso da 103 a 101 punti, mentre le stime erano per una conferma della lettura precedente.

In rosso anche Piazza Affari dove il Ftse Mib si presenta ora sui minimi intraday in area 16.730 punti, con un calo dello 0,98%.
Tra le poche blue chips in controtendenza troviamo Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) che sale dello 0,52%, seguito da Fca che mostra un frazionale rialzo dello 0,16%, mentre Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) e Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) oscillano intorno alla parità.

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In frenata Telecom Italia (Other OTC: TIAJF - notizie) che dopo aver provato a guadagnare terreno ora si è riportato sui valori del close di ieri, riuscendo comunque a difendersi meglio di altri titoli grazie ai rumors relativi ad un possibile ingresso di Orange (Londra: 0OQV.L - notizie) nel capitale.

Vendite sui bancari e in particolare su Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che dopo il forte rally delle ultime due sedute arretra del 3%. Male anche Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) , Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) e Banca Popolare dell'Emilia Romagna che perdono il 2,5%, seguiti da Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) che perdono l'1,92% e l'1,57%, mentre si difendono meglio Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) e Banca Monte Paschi che scendono dello 0,6% e dello 0,3%.

Sul fronte macro Usa si conosceranno le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire da 262mila a 265mila unità, mentre gli ordini di beni durevoli a luglio dovrebbero mostrare una variazione positiva del 2,9%, in deciso recupero rispetto al calo del 3,9%, e al netto della componente trasporti le stime indicano un rialzo dello 0,2% dal ribasso dello 0,4% precedente.

Sul versante societario da seguire prima dell'apertura di Wall Street i conti degli ultimi tre mesi di Tiffany & CO (NYSE: TIF - notizie) dai quali ci si attende un utile per azione pari a 0,72 dollari.

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