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Borse in rosso dopo il lungo ponte. Unicredit sale a Milano

Anche la seduta odierna si è conclusa in positivo per la Borsa giapponese che ha visto il Nikkei 225 terminare gli scambi in progresso dello 0,35%. A dispetto della debolezza mostrata dalle altre piazze asiatiche, quella nipponica è riuscita a guadagnare terreno sulla scia del recupero del dollaro nei confronti dello yen che in mattinata però sta rialzando la testa con il cross dollaro-yen poco sotto quota 108,9.

In rosso le Borse europee che dopo una partenza mista hanno imboccato tutte la via del ribasso in una giornata priva di dati macro di rilievo almeno nel Vecchio Continente. Il Ftse100 arretra dell'1,01%, seguito dal Cac40 e dal Dax30 che scendono rispettivamente dell'1,18% e dello 0,45%.

A frenare i mercati contribuisce la cautela dettata dall'attesa per le elezioni presidenziali francesi di domenica prossima, ma a tenere banco sono anche le tensioni geopolitiche dopo il fallimento di un nuovo test missilistico da parte della Corea del Nord nel fine settimana.

Le vendite hanno la meglio anche a Piazza Affari dove il Ftse Mib ha provato a rimbalzare nelle battute iniziali, per poi scivolare al di sotto della parità, presentandosi negli ultimi minuti in area 19.550, sui minimi da oltre un mese, con un ribasso dell'1,06%.

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Tra le blue chips in controtendenza troviamo Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) e Moncler con un vantaggio dello 0,11% e dello 0,65%, mentre A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) resta sulla parità, preceduto da Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) e Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) che avanzano dello 0,15% e dello 0,86%.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario l'unico in positivo è Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) con un rialzo dello 0,86%, mentre Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) arretra dello 0,94%, seguito da Bper Banca e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che perdono entrambi l'1,2%. Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) cede l'1,35%, ma ad avere la peggio è Banco BPM con un rosso del 2,33%.

La flessione dei prezzi del petrolio che si riportano al di sotto dei 52,5 dollari al barile penalizza i titoli del settore oil. Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) lascia sul parterre quasi il 3%, seguito da Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ed ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che flettono dell'1,69% e dello 0,93%.

Ancora vendite su Fca che scende dell'1,37% dopo che l'AD Marchionne ha dichiarato che il gruppo non è nella posizione di cercare un'intesa su un merger al momento.

Sul fronte macro Usa oggi saranno resi noti i nuovi cantieri edili di marzo che dovrebbero scendere da 1,288 a 1,26 milioni di unità, mentre le licenze di costruzione, sempre a marzo, dovrebbero salire da 1,213 a 1,255 milioni di unità.
Oltre all'indice settimanale Redbook relativo alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Usa, sarà diffuso il dato sulla produzione industriale di marzo che dovrebbe mostrare una variazione positiva dello 0,4% rispetto alla lettura sulla parità di febbraio, mentre la capacità di utilizzo degli impianti è vista in crescita dal 75,4% al 75,9%.
In calendario un discorso di Esther George, presidente della Fed di Kansas City.

Sul versante societario da seguire Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) e Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) che prima dell'apertura di Wall Street presenteranno i risultati del primo trimestre, con un eps atteso rispettivamente di 0,35 e di 5,31 dollari.
Alla prova dei conti anche Harley-Davidson e Johnson & Johnson (NYSE: JNJ - notizie) che per non deludere le attese dovranno centrare l'obiettivo di un utile per azione pari rispettivamente a 1,02 e a 1,77 dollari.
A mercati chiusi si guarderà ai conti trimestrali di IBM (NYSE: IBM - notizie) dai quali ci si attende un utile per azione pari a 2,35 dollari.

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