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Borse ingessate in attesa del voto Usa. Ftse Mib debole

Borse ingessate in attesa del voto Usa. Ftse Mib debole

La seduta odierna si è conclusa in maniera contrastata per le Borse asiatiche che non sono riuscite a muoversi tutte nella stessa direzione. Lo Shanghai Composite e l'Hang Seng sono saliti entrambi di quasi mezzo punto percentuale, malgrado le indicazioni deludenti dal fronte macro. In Cina le esportazioni ad ottobre sono scesi per il settimo mese consecutivo, riportando una flessione del 7,3%, mentre le attese erano per un calo più contenuto del 6%. Segno meno anche per le importazioni che hanno registrato una variazione negativa dell'1,4%, a fronte della previsione di un calo dell'1%.

Anche la Borsa giapponese ha avviato gli scambi in progresso sulla scia della buona chiusura di ieri a Wall Street, ma strada facendo la cautela ha avuto la meglio. A fine sessione l'indice Nikkei 225 si è fermato appena sotto la parità con un frazionale calo dello 0,03%, in attesa di conoscere l'esito delle elezioni presidenziali Usa.


Un evento che sta condizionando e non poco il sentiment degli investitori anche in Europa, con una cautela di fondo dopo l'euforia della vigilia. Gli indici del Vecchio Continente hanno avviato gli scambi in calo e hanno provato in seguito a risalire la china, con il Ftse100 in rialzo dello 0,1%, mentre il Cac40 e il Dax30 scendono rispettivamente dello 0,06% e dello 0,21%.

Sul fronte macro è stato diffuso in Germania il dato relativo alla produzione industriale che a settembre ha evidenziato una variazione negativa dell'1,8%, in decisa frenata rispetto alla lettura precedente rivista al rialzo da +2,5% a +3%, mentre le attese erano per un calo decisamente più contenuto dello 0,3%.

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L'incertezza domina la scena anche a Piazza Affari dove il Ftse Mib ha provato a spingersi in avanti in direzione dei 16.800 punti, salvo poi cambiare direzione di marcia e presentarsi negli ultimi minuti appena sopra i 16.650 punti, con un calo dello 0,45%.

Tra le blue chips in controtendenza Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) che vanta un rally di quasi il 6% alimentato dalla notizia del dividendo straordinario da 1 euro dopo il completamento del processo di trasformazione da SIM e SGR.
In evidenza Banca Monte Paschi che sale del 4% sostenuto dalle indicazioni secondo cui Qatar Investment Authority potrebbe mettere sul piatto una cifra compresa tra 1 e 1,5 miliardi di euro attraverso un aumento di capitale riservato.

In rosso gli altri protagonisti del settore bancario e tra i peggiori segnaliamo Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) che flettono dell'97% e dell'1,5%, seguiti da Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Banca Popolare dell'Emilia che viaggiano in rosso di oltre un punto percentuale.

Deboli i titoli del settore oil con Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) in ribasso dell'1,54%, seguito da Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ed ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che perdono l'1,22% e lo 0,3%.
Tra i più penalizzati dalle vendite troviamo Fca che arretra dell'1,86%, mentre gli acquisti spingono in alto Campari (Milano: CPR.MI - notizie) che vanta un rally di quasi il 3,5% dopo la diffusione dei conti trimestrali leggermente migliori delle attese.

Sul fronte macro Usa per oggi non sono previsti dati macro di rilievo, ad eccezione dell'indice settimanale Redbook, relativo alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Usa. In agenda un discorso di Charles Evans, presidente della Fed di Chicago.

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