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Borse: margini di upside risicati. Strategie suggerite nel breve

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

Il dollaro quest'oggi si mostra debole nei confronti dello yen, mentre recupera qualche posizione rispetto all'euro. Cosa si aspetta nel breve per questi due cambi?

In linea di massima vedo ancora un po' debole il dollaro, salvo queste occasionali fasi di recupero dovute più ad un riallineamento dei grandi investitori sulle evoluzioni della Brexit.
Quando abbiamo già commentato di recente la situazione del mercato, avevamo ipotizzato che non serviva un rimbalzo per il dollaro, ma un'inversione vera e propria. Per il momento, soprattutto guardando il grafico del dollaro-yen, che ritengo il più rappresentativo, resiste ancora quel grande doppio massimo realizzato in zona 118,5, cui ha fatto seguito la discesa cui stiamo assistendo fino a questi giorni.

Non c'è dubbio che il dollaro-yen abbia un baluardo molto evidente e potente in area 110,1, perchè se è vero che questo cross è in discesa, è anche vero che siamo nella parte bassa di questo canale discendente da cui è lecito attendersi una reazione.
Credo che nel brevissimo sarà importante un test di area 109,7, ma un ostacolo che sarebbe importante per tracciare un giudizio definitivo sul dollaro lo troviamo più in alto e precisamente a quota 110,1.

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Se il dollaro-yen dovesse riuscire a spingersi sopra questo livello, probabilmente potremmo iniziare a parlare di un'inversione della tendenza, con obiettivi anche abbastanza ambiziosi, ma per il momento siamo ancora in un canale laterale ribassista molto ben definito.

L'euro-dollaro chiaramente la situazione è proiettata e orientata al contrario. Anche in questo caso abbiamo l'evidente percorrenza di un canale laterale rialzista perchè il dollaro è al denominatore. L'euro-dollaro ha subito recenti ribassi in presenza di una divergenza ribassista molto tecnica in zona 1,09 e in questo momento, approfittando anche della dinamica di correzione che c'è stata sull'azionario, ha recuperato terreno.

Nelle ultime ore l'euro-dollaro è tornato un po' ad indebolirsi e vedo un livello chiave in area 1,06 dove consiglierei di acquistare in caso di approdo sulla stessa. In alternativa sulla forza un chiaro segnale arriverebbe dal superamento del recente massimo in area 1,077 e se l'euro-dollaro dovesse riuscire a spingersi oltre questo livello non saranno da escludere ritorni verso quota 1,105.
La partita sull'euro-dollaro mi sembra ancora in progress e ritengo che lo scenario sia meno pregiudicato rispetto a quello del dollaro-yen.

Faccio notare che, anche se in maniera sporca, così come sull'impulso iniziale sul dollaro-yen della dinamica ribassista attuale è stato un doppio massimo, ovviamente lo stesso impulso sull'euro-dollaro è derivato da un doppio minimo che si realizzerò in zona 1,035.
Vedo quindi grande coerenza nei movimenti e negli scostamenti di questi due cambi.

L'oro si mantiene al di sotto della barriera a 1.290/1.295 dollari da lei segnalata in più di un'occasione di recente. Quali movimenti prevede per questa commodity?

Il riferimento dei 1.290/1.295 dollari di cui abbiamo parlato più volte è ormai sulla bocca di tutti, evidentemente la nettezza di questo livello non si può ignorare. Il mercato peraltro anche recentemente ha sentito per l'ennesima volta questo livello di resistenza, a riprova del fatto che non sarà un ostacolo facile da superare.
Solo una violazione decisa dei 1.300 dollari da parte dell'oro rappresenterebbe un segnale di forza e violento che tarperebbe le ali al risk-on tuttora in corso sui mercati.

C'è da dire che un trader come me di solito i supporti li compra e le resistenze le vendite e quella dei 1.300 dollari è indubbiamente una resistenza vendibile, con un rapporto rischio-rendimento favorevole. Se il gold dovesse essere respinto dai 1.300 dollari, avrà spazio consistente al ribasso, con target price in zona 1.175 dollari l'oncia.

Credo che l'oro continui ad essere il faro dei mercati e sopra i 1.300 dollari abbandonerei gli indugi e mi posizionerei al ribasso sulle Borse, ma fino a quando le quotazioni rimarranno al di sotto si porta a casa dove si può guadagnare, mettendosi un po' in attesa.

Come valuta il recente arretramento del petrolio che si è riportato a poca distanza dalla soglia dei 50 dollari al barile?

Come la grande fase di upside è stata generata nei mesi scorsi da chiari interventi dell'Opec a difesa dei prezzi, mi sembra che il Cartello stia per muoversi di nuovo. Questo perchè l'oro nero ai prezzi attuali non è economicamente sostenibile almeno per l'Opec e inizia a creare problemi anche ai produttori di shale oil.

Credo che il mercato in questo momento stia semplicemente tradando il petrolio e non lo vedo come market driver, quanto piuttosto in una dinamica abbastanza congestionata ad un livello di prezzo che non da fastidio praticamente a nessuno. Le dinamiche di accumulo e distribuzione che si stanno susseguendo sono riconducibili a mio avviso più a tattiche dell'Opec che ad altro e non mi sembra ci siano i presupposti per movimenti direzionali molto potenti.

Dal punto di vista squisitamente grafico il petrolio ha disegnato dei livelli chiave, con una resistenza a 57/57,5 dollari, mentre un supporto dinamico lo possiamo individuare in zona 46 dollari.
Mi spiace di essere così largo nel giudizio, ma onestamente fino a quando non vedrò raggiungere uno di questi due titoli, per me il petrolio non sarà un'opportunità, non avendo appeal in questa zona neutrale.

Potrei ipotizzare spunti operativi magari in area 48 dollari dove c'è un supporto intermedio, ma credo che questo range di oscillazione ce lo porteremo avanti per un po' di tempo senza che ciò vada ad influenzare le dinamiche intermarket.
Ai prezzi attuali leggere il petrolio come un asset in grado di condizionare lo scenario risk-on/risk-off è sbagliato se non inutile.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, qual è il messaggio che emerge per le Borse?

Approfitto di questa intervista per consigliare di non rischiare nessuna scommessa visto che le elezioni francesi saranno un evento importante da valutare con attenzione. L'idea più volte reiterata che il mercato avesse un po' di stanchezza da smaltire si sta realizzando, e per quanto le Borse siano ancora abbastanza toniche, fanno sempre più fatica a mettere a segno dei progressi interessanti.

Guardiamo all'S&P500 come indice guida e ricordiamo che se anche dovesse scendere, fino a quando non arriverà in area 2.270 dollari sarà ancora rialzista. Tutte le correzioni che osserviamo sono intermedie in uno scenario generalmente long e per l'S&P500 una prossima accelerazione ribassista si avrà in caso di superamento dei 1.300 dollari da parte dell'oro.

Se quest'ultimo venisse respinto da tale livello, allora l'S&P500 alla rottura della prima resistenza dinamica a 2.370 punti potrebbe andare a fare un doppio massimo in area 2.400.
Sia nello scenario ribassista che in quello ribassista è il gold che comanda: consiglio cautela e ribadisco che per quanto lo scenario dell'azionario sia long, lo spazio per guadagnare al rialzo si è ristretto troppo, quindi le operazioni che potrebbero regalare qualcosa sono quelle al ribasso.
Non bisogna in ogni caso intestardirsi perchè si lavora contro la tendenza primaria, ma i margini di upside sono molto risicati al momento.

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