Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 7 hours 53 minutes
  • FTSE MIB

    34.145,57
    -125,55 (-0,37%)
     
  • Dow Jones

    38.460,92
    -42,77 (-0,11%)
     
  • Nasdaq

    15.712,75
    +16,11 (+0,10%)
     
  • Nikkei 225

    37.628,48
    -831,60 (-2,16%)
     
  • Petrolio

    82,98
    +0,17 (+0,21%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.929,74
    -2.398,37 (-3,85%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.391,03
    +8,46 (+0,61%)
     
  • Oro

    2.334,40
    -4,00 (-0,17%)
     
  • EUR/USD

    1,0719
    +0,0018 (+0,17%)
     
  • S&P 500

    5.071,63
    +1,08 (+0,02%)
     
  • HANG SENG

    17.279,08
    +77,81 (+0,45%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.969,62
    -20,26 (-0,41%)
     
  • EUR/GBP

    0,8575
    -0,0007 (-0,09%)
     
  • EUR/CHF

    0,9791
    +0,0008 (+0,08%)
     
  • EUR/CAD

    1,4663
    +0,0008 (+0,05%)
     

Le Borse non hanno voglia di scendere: cautela a Piazza Affari

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Giovanni Lapidari, privato e professionista specializzato sul mercato dei futures, indici e cfd, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati, con uno sguardo rivolto in particolare a Piazza Affari.

A Wall Street gli indici azionari continuano ad aggiornare i massimi storici, trainando in qualche modo le Borse europee. Quanto ritiene sostenibile il rialzo in atto sui mercati?

La domanda è secca ma la risposta deve essere articolata.
Al momento in cui scrivo, le chiusure degli indici europei sono a macchia di leopardo.
Da un lato il DAX porta a casa una performance di oltre un punto percentuale, grazie agli ottimi dati macro che hanno trainato anche al rialzo tutte le borse europee.

Tutte, tranne alcune: Inghilterra in primis, che dopo aver aperto in gap (ricoperto) l’ultima seduta, ha comunque chiuso sotto i minimi di lunedì. Il segnale è in questo momento di attenuazione del rialzo, anche se non di inversione. Non credo piaccia al listino di Londra la forza della sterlina
Per l’Italia invece, la comunicazione arrivata a metà pomeriggio di ieri sull’apertura di una procedura antideficit da parte dell’Europa nel mese di maggio prossimo non è stata di certo vista come buona notizia.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) weekend le difficoltà e il penoso dibattito dentro il partito di maggioranza relativa/governativa del nostro paese non sono piaciuti agli operatori professionali, che pertanto mantengono posizioni rialziste solamente in presenza di numeri economici di conforto (molto belli i dati Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) provenienti dalla Germania martedì mattina, e anche quelli dell’intera eurozona).

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Le borse americane sono rientrate dalla pausa per la festività di lunedì e comunque al momento non dimostrano serie volontà di tornare indietro sui loro passi. Fino ad oggi hanno consolidato, con qualche finta, ma ritengo che nelle scorse sedute abbiamo visto importanti rotture tecniche, oltre alla soglia psicologica dei 20.000 punti di Dow Jones anche il superamento di area 2.335 di SP500 e di quella dei 5.250 del Nasdaq Composite.

Nulla vieta che l’euforia - perché oggettivamente questo è il climax - possa attenuarsi e concedere una pausa di riflessione tale da fare entrare nuovi compratori (a questi prezzi ci vuole davvero fegato), ma la sensazione è che per il momento si comprano le debolezze e si costringono i traders retail a farsi del male continuando a shortare l’evidenza, e cioè che la stragrande maggioranza delle borse non ha alcuna voglia di scendere.
Solo la borsa italiana fa eccezione, dato che anche in Asia pure Nikkei ha fatto buone performance nelle ultime sedute.

A Piazza Affari il Ftse Mib sta incontrando non poche difficoltà nel mettere a segno nuovi recuperi, limitandosi per il momento a mantenersi a galla. Quali sono le possibili evoluzioni nel breve per il nostro mercato?

Il mercato torna a essere faticosamente compresso fra il livello di resistenza di 19.200, preceduto da 19.080, e il supporto di 18.850 nuovamente testato sia venerdì scorso che ieri.
Alla luce della sciattezza di dinamica e prezzi che stiamo dimostrando, non è facile essere ottimisti per un superamento definitivo del livello di resistenza di cui sopra.

Un superamento che possa nel caso condurre sui massimi di settimana scorsa di area 19.350, per poi finalmente tentare un nuovo allungo verso 20.000, ancorché preceduto dal livello dei 19.500, davvero ostico a dir poco.
Ne sarei lieto, ma al momento non mi piace questa disparità di comportamento fra Milano e il resto del mondo.

Molti analisti nelle scorse settimane si erano spinti a prevedere il facile raggiungimento di almeno 21.000 punti entro fine febbraio. Mancano poche sedute e siamo decisamente lontani da questi prezzi, per cui a meno di notizie positive peraltro già molto scontate dai principali mercati, non credo che questo obiettivo sarà raggiunto.
Soprattutto perché lo spread continua a essere molto caldo, anche per l’influenza che casa nostra subisce dalle vicissitudini della prossima tornata elettorale francese.

Oggettivamente parlando credo che gli operatori professionali temano che prima o poi l’America possa stornare e di conseguenza non si fidano di metter del denaro su un indice ad alto beta negativo come il nostro che mal sopporterebbe un tentativo (soprattutto se non a coltello che cade) di rottura di 18.650.
La mia raccomandazione di cautela è nel brevissimo termine perché nel lungo termine non ho visibilità alcuna e direzione chiara.

Il petrolio si è spinto in avanti nelle ultime ore, salendo al di sopra dei 54 dollari al barile. Prevede ulteriori progressi per questa materia prima?

Credo che resteremo ancora molto ingabbiati fra 50 e 55 dollari, anche se il permanere delle quotazioni al di sopra di 53,90 dollari potrebbe favorire un ulteriore allungo.
Attualmente però le price actions delle materie prime sono meno visibili e forse anche meno gettonate psicologicamente rispetto a quelle del settore obbligazionario e di quello borsistico. Per questa settimana non escludo una flessione, sia pur limitata.

A livello intermarket ci sono degli aspetti che vuole segnalarci in particolare? A consiglia di guardare ora?

Suggerisco di osservare con grande attenzione le dinamiche del mercato obbligazionario globale, per via dei prossimi aumenti dei tassi in America, soprattutto per il fatto che la mano primaria sta ancora corta di bond e fa cassa sugli stessi per comprare borsa.

Ovviamente in Europa questa dinamica é maggiormente sotto gli occhi di tutti per via del rapporto molto stretto di spread fra i titoli tedeschi e il debito periferico degli altri Stati, a partire quello francese oltre che dal nostro. Non mi piace molto come si sta muovendo il BTP e mi auguro che possa tornare presto sopra area 131,80 prezzo del future; una risalita al di sopra di tale fascia potrebbe aiutarci almeno nel breve ad evitare un avvitamento al ribasso che sarebbe poco simpatico in caso di rottura di 130,65.

Altro fattore di rilievo che sta in correlazione con le borse resta la debolezza dell’euro soprattutto sul dollaro. Non è cosa positiva perché crea in Europa sintomi da inflazione importata (e ahimé non da consumi) e di conseguenza riversa poi questi problemi sul settore del reddito fisso, oltre che alimentare il dibattito fra vicini e tedeschi.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online